A dicembre la notizia della nascita del progetto Orient Express La Dolce Vita, nato dalla partnership tra Arsenale e Accor e che vedrà la luce nel 2023, ha fatto il giro del web anche per la firma chiamata a realizzare gli interni dei sei convogli previsti dall’operazione: Dimorestudio. Oggi Emiliano Salci e Britt Moran, i suoi fondatori, entrano nel dettaglio degli ambienti.
Lo stile sarà un mix colto ed eclettico di citazioni dagli anni ’50 ai ’70, con omaggi a personaggi che per Dimorestudio rappresentano figure chiave: Gio Ponti e Osvaldo Borsani ma anche Nanda Vigo e Gae Aulenti. Ciascun treno avrà una peculiarità stilistica sulla base dell’itinerario che percorrerà, dal Nord al Sud dell’Italia.
Ogni treno avrà aree comuni (una carrozza sarà dedicata a lounge con zone welcome/reception e bar, un’altra ospiterà il ristorante), 12 camere deluxe e 18 suite esclusive più una Suite d’Onore.
Nella lounge il soffitto della carrozza sarà disegnato a fasce laccate lucide delimitate da gole luminose: illuminazione indiretta pensata per creare un’atmosfera calda e ovattata. Pareti decorate e stratificazione di arredi e complementi, con una palette fata di beige, bianco burro, arancio caldo e cammello.
Per il ristorante, dalle pareti laccate color salvia, è stato ideato un layout eclettico: il corridoio principale è modulato secondo la disposizione dei tavoli. Un’idea di movimento data anche dal pavimento, a fasce colorate.
Le cabine suite (matrimoniali/twin) avranno tutte un divano, poltrone e tavolino, tendaggi in tessuti Dimoremilano e lampade di maestri del Novecento. Per gli arredi, tonalità dall’arancio caldo/terracotta al viola, con finiture in ottone; e i volumi saranno dilatati da superfici in specchio anticato fumé.
Specchi anche per la parete di fondo delle cabine deluxe, dalla palette più fredda rispetto alle suite. Qui l’arredo sarà composto da un divano, che si trasforma in letto matrimoniale, e pouf contenitori che fungono da tavolini e sedute.
La chiave di lettura dell’intero progetto è il desiderio di creare un’atmosfera suggestiva, come nei grandi treni del passato. «Ogni elemento si integra perfettamente creando un senso di profonda appartenenza al contesto», spiegano Emiliano Salci e Britt Moran. «Con un gioco di stratificazioni che lo rende sofisticato».