In occasione del suo centenario, Venini ha commissionato all’artista Giulio Paolini due edizioni in tiratura limitata dal titolo I colori della Musa, 2021 e Planetario, 2021. Opere uniche visibili per la prima volta, unitamente a una serie di studi su carta realizzati dall’artista sullo stesso tema, nell’allestimento La Musa in laguna presso la galleria Christian Stein, in Corso Monforte 23 a Milano, fino a sabato 29 gennaio.
L’artista, nato il 5 novembre 1940 a Genova e basato a Torino, torna a emozionare presentando due rilievi in gesso di gusto neoclassico, impreziositi da frammenti in vetro di Murano lavorati nella fornace di Venini: il primo, I colori della Musa, 2021, rappresenta la Musa, la figura mitologica che incarna l’ideale supremo dell’Arte, qui intenta a dipingere disperdendo intorno a sé tracce di colore.
«Diversi frammenti multicolori ruotano intorno alla figura femminile che li osserva e li trattiene nelle immagini che vediamo», spiega Giulio Paolini. «È la Musa che ce li offre nella cornice ovale che l’accoglie; i frammenti sono tratti dalla tavolozza, anch’essa ovale, di Édouard Manet, oggetto che già suscitò la meraviglia di Eugène Delacroix quando la definì».
Il secondo rilievo, Planetario, 2021, presenta ancora una volta la Musa, però adesso intenta a guardarsi allo specchio, con i tondi in vetro di Murano che evocano i pianeti del sistema solare, per Paolini simbolo di una dimensione assoluta.
