FederlegnoArredo: nuovo impegno per la sostenibilità

Presentati nel corso dell’assemblea generale i risultati della survey che fotografa la filiera in tema sostenibilità e il decalogo che guiderà la transizione ecologica

Quanto virtuose sono le aziende italiane in un’ottica di economia circolare? A questa domanda intende rispondere la survey condotta da FederlegnoArredo in collaborazione con la fondazione Symbola. Condotto su un campione rappresentativo di tutte le componenti della filiera (dalla materia prima al prodotto finito), prevalentemente Pmi votate all’export e di lunga tradizione (due terzi esistono da più di 30 anni e un terzo da più di 50), il sondaggio analizza il posizionamento delle imprese con l’obiettivo di guidare il processo di transizione green dei prossimi anni, i cui punti salienti sono stati condensati in un decalogo: una sorta di “guida green” per gli operatori del settore.

«Abbiamo voluto prima guardarci allo specchio, con un approccio molto pragmatico che ci aiuti a mettere a fuoco i nostri punti di forza e quelli su cui dobbiamo lavorare di più, ma nella piena consapevolezza che indietro non si torna», ha spiegato durante l’assemblea il presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin, che proprio della sostenibilità ha fatto uno dei punti chiave del suo mandato.

I risultati – presentati in occasione dell’Assemblea annuale della Federazione – fotografano una filiera fra le più avanzate in Europa, connotata da comportamenti virtuosi, ma non sempre sistematizzati.
«L’industria legno-arredo italiana è terza a livello internazionale e come si legge in “Italia 10 selfie”, elaborato dalla Fondazione Symbola, è prima in Europa in economia circolare e produce meno emissioni climalteranti degli altri grandi Paesi Ue: 26 kg ogni mille euro di produzione, a fronte dei 43 della Germania, dei 49 francesi, degli 79 britannici e degli oltre 200 spagnoli – ha dichiarato il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci – Inoltre la quasi totalità della produzione italiana di pannelli truciolari è fatta interamente con legno riciclato. Ci sono tutte le condizioni per essere protagonista nella sfida aperta dalla UE e dai grandi Paesi del mondo per l’azzeramento delle emissioni di CO2 entro il 2050 partendo da una tradizione consolidata».

I dati più interessanti emersi dalla survey

Attenzione al ciclo di vita dei prodotti, valorizzazione delle materie prime sostenibili, approccio progettuale esteso al sistema produttivo e all’ecodesign; recupero di materia ed energia, estensione delle certificazioni: questi i punti chiave del sondaggio.

Se il 67% delle aziende usa materiali o semilavorati realizzati con materiali riciclati, L’81% delle aziende utilizza legno prodotto in modo sostenibile, quota che sale all’89% se si considerano le aziende del legno. In tema materiali e sperimentazioni, sempre più frequenti sono le collaborazioni con gli istituti di ricerca e l’integrazione dei principi della sostenibilità ambientale.
Per quanto riguarda la fase di progettazione, il 50% delle imprese considera fondamentale la riduzione degli imballaggi, la riciclabilità dei prodotti e l’efficienza energetica.
Mentre sul fronte dei processi produttivi, il 64% delle imprese ha implementato interventi di efficientamento, il 44% ha attivato, negli ultimi 3 anni, meccanismi di riduzione dei consumi idrici. Il 60% delle aziende si approvvigiona inoltre da fonti energetiche rinnovabili e il 40% arriva a coprire almeno la metà del proprio fabbisogno con energia rinnovabile. Il 74% delle aziende si approvvigiona, almeno in parte, di materie prime locali, in un’ottica di filiera corta.

Il decalogo

Si tratta di «Dieci obiettivi che la filiera intende perseguire, con l’ambizione di diventare una voce autorevole sul tema e fornendo una guida agli operatori del settore», spiega Feltrin. «A inizio 2022 verranno poi esplicitate e articolate le famiglie di azioni da intraprendere e gli indicatori di avanzamento con cui monitorare il percorso in atto, per arrivare nei prossimi cinque anni a poter dire, numeri alla mano, che abbiamo davvero posto la sostenibilità al centro del nostro operato».

Dall’obbligo di preservare i luoghi in cui viviamo all’uso crescente di materiali rinnovabili e responsabili; al concetto (imprescindibile) di bellezza dei prodotti Made in Italy non solo come valore estetico ma anche sostenibile. I punti del decalogo riguardano anche processi più fluidi ed efficienti, quindi processi di tipo circolare, in cui sia garantita la tracciabilità su tutto il ciclo di vita del prodotto.
Sottolineata poi l’importanza di un impegno collettivo, da qui la promozione di processi di innovazione inclusivi che si aprano alle imprese, alla società civile, alle comunità. Quindi anche il capitale umano deve essere salvaguardato. Non da meno, l’importanza di creare luoghi “del benessere”, anche attraverso materiali naturali che possono dar vita a prodotti ed edifici più salubri.
E infine, l’impegno nero su bianco di FederlegnoArredo di trasformare valori in azioni.

Leggi qui il decalogo completo