Intersezione tra la culture latino americana e caraibica, tra influenze internazionali e visioni artistiche contemporanee, Miami non è solo un’oasi di palme, spiaggia e Oceano, ma un punto di riferimento per il collectible e per gli appassionati di architettura. Avvolti dalla quintessenza dell’Art Déco, dal fascino della street art e da una natura di rara bellezza
Le lunghe distese di sabbia bianca, la luce cristallina e il blu intenso dell’Oceano trasformano Miami in una destinazione che incanta, scandita da una vivacità creativa e una cultura architettonica in cui storia e contemporaneità si incontrano con inaspettata armonia.
La capitale della Florida è un mix inatteso che si svela attraverso i suoi diversi quartieri: South Beach e i suoi edifici Art Déco in cui si respira tutta l’eleganza e il fascino degli anni Trenta e Quaranta; North Beach scandita dalla magnificienza di luxury destination hospitality tra le più esclusive ed eclettiche come il Faena Hotel e la sua atmosfera da Alice in Wonderland; il Design District, la corte del lusso caratterizzata da boutique, showroom, design stores e installazioni pop-up; Wynwood, il distretto della street art, un autentico hub visionario in continua evoluzione.
Visitare Miami in pochi giorni è un’impresa titanica, ma per chi avesse solo 24ore in città ecco una breve guida per ammirare la sua creatività: filo conduttore, l’arte e il design. Destinazione scelta dai collezionisti di tutto il mondo durante le kermesse annuali di Design Miami e Art Basel, nel mese di dicembre, con esposizioni satellite direttamente sulla spiaggia – la magnificenza e l’opulenza di Miami si percepisce addentrandosi nel cuore dell’Art Déco Historic District di South Beach.
Edifici dalle cromie color pastello, insegne al neon, finestre a oblò, vetro-cemento narrano il glorioso fascino rétro che si respira percorrendo Ocean Drive o Collins Ave. Stilemi inconfondibili che caratterizzano edifici e hotel storici convertiti in esclusive dimore per l’ospitalità in cui vale la pena soffermarsi: il Como Metropolitan, originariamente hotel Traymore, sapientemente rivisitato dalla designer Paola Navone; Vintro Hotel South Beach con i suoi eccentrici arredi vintage; l’intramontabile Delano South Beach – inaugurato in un edificio risalente al 1947 – con la sua imponente hall progettata da Philippe Starck; il Raleigh Miami Beach – temporaneamente chiuso per ristrutturazione – progettato nel 1940 da Lawrence Murray Dixon, architetto che ha realizzato la maggior parte del Déco District; Essex House, un pilastro dell’architettura anni Quaranta, inaugurato nel 1938 e ristrutturato mantenendo intatte le sue caratteristiche originarie; il lussuoso Betsy Hotel, paradiso letterario e unico esempio di architettura georgiana in Florida, che ha ingobato lo storico Carlton Hotel creando l’Art Deco Wing.
Esplorando South Beach e non lontano dall’esclusiva Lincoln Road, il museo The Bass è uno scrigno dedicato all’arte contemporanea con installazioni permanenti outdoor: accomodatevi per una partita di scacchi nell’opera di Jim Drain, Chess Table, o restate ad ammirare la creatività di Sylvie Fleury espressa da Eternity Now insegna al neon posta sopra all’ingresso del museo. Chiuso temporaneamente a causa dell’emergenza sanitaria, ma in fase di reopening il prossimo autunno, il Museum of Art and Design at MDC presenta a novembre il designer americano-cubano Jorge Pardo che trasformerà gli spazi in un immersivo domestic interior design. Al FIU – Wolfsonian-Florida International Museum di Miami Beach da non perdere la design exhibition Color and Form: American Depression Glass con capolavori dagli anni ’30 agli anni ’50. L’arte si svela in tutta la sua magnificienza al Pérez Art Museum e nel suo imponente Sculpture Garden o nelle vibranti sale del Rubell Museum, gioiello espositivo delle collezioni di Don e Mera Rubell ospitato in un ex edificio industriale sapientemente trasformato da Selldorf Architects. Per gli appassionati di arte immersiva, Artechouse mette in scena eventi dedicati alla digital art, mentre un’innovativa impresa pionieristica di Pace Gallery dà vita a Superblue Miami inaugurato nel quartiere Allapattah la scorsa primavera 2021. Co-fondato da Marc Glimcher, Presidente e CEO di Pace Gallery, e da Mollie Dent–Brocklehurst, con l’idea di creare un modello rivoluzionario per presentare i lavori dei creativi attraverso l’arte esperenziale, la lista dei nomi chiamati a collaborare vanta protagonisti del contemporaneo come Nick Cave, Simon Heijdens, il fotografo francese JR, Daniel Boyd, teamLAB, studio DRIFT e James Turrell, celebre artista che lavora sul binomio luce e spazio.
Dedicata a chi ricerca, invece, la quintessenza del Made in Italy, tappa d’obbligo in Biscayne Boulevard è il raffinato showroom di Visionnaire dove è possibile ammirare le proposte di interior design di uno dei brand più acclamati a livello internazionale. Dirigendosi più a nord, ci si immerge nel più esclusivo distretto di Miami: il Design District nato da un’idea di Craig Robins, sviluppatore immobiliare e appassionato collezionista. Si rimane incantati dalle installazioni pop-up e permanenti che delineano le diverse corti in cui è suddiviso l’opulente area in continua espansione, tra palme rigogliose e boutique high-end, circondati da public installation che ogni anno, in occasione di Design Miami, svelano una nuova creatività. Nella Palm Court si erge, maestoso, il Fly’s Eye Dome di Buckminster Fuller, un progetto risalente agli anni Settanta, mentre Elastika – immaginata dalla Pritzker Prize Zaha Hadid – trasforma lo storico Moore Building costruito nel 1921 con un interior visionario e innovativo, un’installazione rivoluzionaria i cui elementi obliqui attraversano lo spazio e si estendono come fossero una gomma da masticare.
Un’avanguardia progettuale che dialoga con la vivacità di una cittadella del lusso scandita da flagship store di Maison come Dior, Louis Vuitton, Hermès, Chanel, Versace, Bulgari… Tra le novità, il Fendi Caffè @ OTL con le sue pareti gialle psichedeliche e loghi multicolori FF Vertigo rivisitati in chiave anni Settanta e ispirati alla Capsule FENDI Summer 2021; il pop-up Burberry’s World of Olympia inaugurato il 22 giugno 2021 – spazio dinamico che celebra l’estetica, l’artigianato e l’ispirazione dell’iconica borsa Olympia e Prada Outdoor Coast (aperto il 24 giugno), autentica oasi che evoca le spiagge e i dintorni unici di Miami, tra carretti del gelato Italian style. Al Baccarat Boutique B Bar & Lounge potrete invece degustare cocktails e champagne serviti nei bicchieri di cristallo della Maison immersi in vivaci nuances. Tra una natura lussureggiante e sculture site-specific si giunge alla promenade del design e agli showroom di nomi acclamati della cultura del progetto: da Molteni&C | Dada a Rimadesio, da B&B Italia a Luxury Living, da Janus et Cie ad Armani/Casa, Ligne Roset, Poltrona Frau, Poliform, Arclinea, Luminaire LAB, Minotti Miami, Bulthaup, BSH Home (Bosch e Gaggenau), Porcelanosa… In attesa del new opening di RH Restauration Hardware che ha scelto il Design District per le sue collezioni living. Avvolti da destinations enogastronomiche da sperimentare come Pura Vida o Mandolin Aegean Bistrot, piccolo e storico cottage greco aperto dalla coppia Ahmet Erkaya e Anastasia Koutsioukis prima che il distretto si trasformasse in una corte esclusiva.
Ma la creative experience di Miami accende i suoi riflettori anche in un’altra area caratterizzata, fino a qualche anno fa da fabbriche abbandonate ed edifici di archeologia industriale utilizzati come “tele d’artista”. Addentrarsi in Wynwood è come percorrere un immenso museo a cielo aperto, perdendosi tra gli imponenti murales che lo hanno trasformato nel cuore pulsante dell’arte. Numerose le gallerie, i locali di tendenza e gli eclettici indirizzi gourmand, oltre al primo residential building firmato Diesel. Da non perdere, il Wynwood Walls straordinaria location open air dedicata alla street art, aperta nel 2009 e voluta da Tony Goldman con l’idea di creare un centro in cui le persone potessero esplorare e sviluppare il potenziale di questa area abbandonata. Un palcoscenico per 50 creativi internazionali provenienti da 16 diversi Paesi – da Aiko a Kenny Scharf, Lady Pink, Miss Van, P.H.A.S.E.2, Shepard Fairey, INTI, Os Gemeos, How&Nosm… – chiamati a realizzare le loro “tele temporanee”. «I magazzini di Wynwood, tutti senza finestre – diceva Goldman – potrebbero essere le mie tele giganti che inscenano la più imponente arte di strada mai vista in un unico luogo».