Sep Verboom è il designer dell’anno

Biennale Interieur premia il giovane designer belga per il suo impegno sociale. In attesa della prossima edizione a ottobre 2021

È Sep Verboom, progettista ventinovenne di Gand, il designer of the year secondo Biennale Interieur, la più importante kermesse belga per la creatività. L’evento quest’anno non si è svolto – l’appuntamento è slittato al 21-25 ottobre 2021 – ma ha voluto assegnare ugualmente il premio, che va al giovane non per un prodotto ma per il suo impegno sociale.

Sep Verboom con la sua piattaforma Livable ha viaggiato in Paesi come Brazile, Indonesia, Perù, Filippine, ma anche in Belgio, per aiutare le comunità locali ad emanciparsi sviluppando le tecniche artigianali. «In questo anno così insolito e importante, il designer Sep Verboom illustra l’importanza dei designer impegnati socialmente. La sua giovane opera mostra con orgoglio il suo carattere socialmente impegnato, così come la sua ricerca di un mondo più bello nel senso più ampio del termine. Resistente e collettivo, legato insieme con una piccola striscia di palma», afferma la giuria.

Il designer belg Sep Verboom con un artigiano amazzone ©Aaron Lapeirre
Il designer belga Sep Verboom con un artigiano peruviano ©Aaron Lapeirre

Tra le sue avventure, l’Amazzonia peruviana, dove ha svolto ricerche sulla filiera produttiva del legno certificato, in collaborazione con AIDER e l’ong fiamminga Bos +. Ha lavorato anche nelle Filippine, dove ha combinato tecniche di tessitura tradizionali con prodotti di scarto nella provincia di Cebu. Verboom vede se stesso come qualcuno che mette in moto i progetti e li guida, piuttosto che come un designer nel senso tradizionale del termine: «Se fossi stato un fotografo, forse le fotografie sarebbero il risultato finale di un progetto. Qualunque sia il risultato della ricerca, riguarda più l’ambiente e il processo, piuttosto che l’obiettivo finale in sé. Tendo ad attribuire maggiore importanza alla storia e all’iter».
La giuria premia un designer che non è affatto la tipica rappresentazione della professione come la intende il pubblico. Non è tanto il risultato finale che definisce il suo lavoro, quanto il contesto in cui si svolge, come afferma il designer: «Prendere in considerazione solo il look o la vendibilità di un design non è più di questo tempo. I miei progetti derivano da una domanda o una esigenza specifica. Abbiamo ancora molta strada da fare in termini di design durevole. Il mio obiettivo è offrire un approccio alternativo».

Una mostra, fino al 15 novembre nell’Interieur house di Kortrijk, in Belgio, racconterà i suoi lavori, nella cornice del festival Wonder che animerà tutta la città.