Superfici outdoor: materia viva

Resistente, ingeliva, antiscivolo, intaccabile da muffe e muschi. Pura o ‘tecnologizzata’, è la materia la forza indiscussa delle superfici in esterno, pronta ad affrontare qualsiasi condizione climatica… e di fruizione

L’etimologia della parola superficie – ‘sopra’ e ‘faccia’ – evoca già una sorta di tenacia. Se poi, le si accosta una consistenza fisica dalle proprietà eccelse, il connubio diventa esplosivo. La materia, nelle differenti espressioni e qualità, caratterizza fortemente l’area esterna delle nostre abitazioni, e anche di quelle pubbliche, sempre più estensione degli spazi interni. Un risultato che si deve all’eccellenza produttiva, alla perseverante ricerca estetica e alla profonda cura per il dettaglio da parte delle aziende specializzate, capaci di consegnarci prodotti altamente performanti.

Spesso, la chimica degli elementi viene mixata per una maggiore resilienza.
È il risultato di una miscela di polveri minerali 100% naturali, Lapitec, che, con ben 25 brevetti assicura resistenza ai raggi UV, alle escursioni termiche, ai graffi, agli urti, ai prodotti chimici e, privo di pori, impedisce la proliferazione di funghi e batteri. Agape utilizza un cemento ‘evoluto’ impastato con la resina – Cementoskin® – nel supporto per il tubo di irrigazione della collezione Petra, design Vencato e Merendi: lavorato per colatura consente un’ampia libertà nelle geometrie. Una finitura antiscivolo riveste le lastre monolitiche in grès porcellanato Extragres2.0 di Casalgrande Padana, ottenute tramite un processo produttivo innovativo che consente eccezionale durezza e resistenza a sollecitazioni. La nanoresina ad effetto coprente Cover HD, invece, prodotta da HD Surfaces, è in grado di rivestire qualsiasi superficie e tutte le malte della collezione. 

A fare la differenza, molte volte, è la posa dei singoli pezzi, studiata ad hoc in fase di costruzione per essere funzionale alle performance oppure per ottenere effetti estetici d’impatto. Il sistema di fissaggio brevettato Clip JuAn® di Listone Giordano nella collezione Tek permette la circolazione dell’aria al di sotto dei listoni, favorisce la conservazione del legno nel tempo e facilita le operazioni di manutenzione e pulizia in assenza di viti a vista. La designer Marialaura Rossiello (Studio Irvine) ha applicato una posa completamente irregolare alla regolarità delle tessere firmate Mosaico+: ne è nato P-Saico, ridotto a frammenti di 1×3 cm, per un effetto random tridimensionale con una fuga variabile da 2mm a 6mm. Riduce fino al 50% i tempi di posa il sistema di fissaggio brevettato Techno per Externo, la linea high-tech per il decking di Woodco: una sottostruttura composta da clip, magatelli in alluminio riciclato senza preforatura e innovativi supporti regolabili per calibrare il livello di altezza.

Anche gli spessori – anzi soprattutto – diventano fondamentali nella scelta del giusto rivestimento. Lo raccontano: Cotto D’Este con Pietra D’iseo, che riprende la tipica pietra lombarda, il Ceppo di Grè, nel nuovo spessore di Kerlite plus 6,5mm e nella versione 75×75 da 20mm; Ideal Work con SassoItalia®, pavimentazione naturale che necessita di uno spessore di getto di soli 3 cm, ideale per rinnovare superfici già esistenti e interventi di ristrutturazione; Margraf con i suoi marmi in formato modulare, tutti a partire da 3cm di spessore, resistenti alle temperature più rigide, secondo la normativa UNI EN 1341:2003; Lea Ceramiche con i 20mm del gres System L2 resiste alla salsedine ed è perfetto per stabilimenti balneari, spiagge o piscine domestiche. Ci sono poi composizioni che sono esercizi di stile.

Antolini propone un gioco di incastri grazie a Elegant Brown della Woodstone Collection che incornicia gli edifici con un intreccio di nuance; la resina spatolata della linea Monosint Rasante effetto pietra di Gobbetto è customizzabile con decorazioni, come il disegno di tappeti, e applicazioni. La tridimensionalità è l’effetto grafico della linea Risseu di Ceramiche Refin, ispirata ai ciottoli liguri che decorano sagrati e giardini ubani. Si ispira alla pietra norvegese, invece, Oppdal di Terratinta, quarzite dall’estetica minimale con venature calcaree. C’è poi chi è particolarmente virtuoso e spicca per sostenibilità: Florim utilizza materiali riciclati per oltre il 70% in Icon Outdoor, soluzione autoportante in gres porcellanato, certificato dall’ente Bureau Veritas in accordo con lo standard internazionale ISO 14021; mentre Unilin Italia utilizza un mix di resine ecologiche e fibra di bambù per Patio EcoDecking, senza dover abbattere alberi.