In un momento in cui è difficile fare previsioni sul lungo termine visto lo scenario economico e sociale completamente inatteso determinato in Italia e all’estero dalla pandemia, sembra essere di fondamentale importanza procedere per fasi, la prima più urgente quella della riapertura, anche per contrastare la concorrenza europea. Le aziende del comparto cucina e bagno, di cui abbiamo raccolto qui alcune testimonianze, sono pronte per riaprire conciliando operatività e sicurezza

Anche se in realtà non hanno mai completamente chiuso, grazie a smart working e ridotte presenze, utilizzando questo momento di minore attività per ripensare e testare diversi strumenti digitali e nuovi processi aziendali.

Le aziende del comparto cucina e bagno di cui abbiamo raccolto qui alcune testimonianze appoggiano in pieno i punti esposti nel Design Manifesto.

 

Come conferma Fabiana Scavolini, Amministratore Delegato di Scavolini, “Il Design Manifesto ha il pregio di aver delineato una linea comune delle aziende del settore arredo. Se da un lato è necessario assumere tutti i provvedimenti per contenere il contagio che nasce da questa emergenza sanitaria, è altrettanto vero che bisogna prestare la massima attenzione a quella che si delinea come una pesante emergenza economica. Noi saremmo pronti a riaprire le attività adottando il protocollo di sicurezza per i collaboratori definito dal Ministero della Salute sulle regole di distanziamento ed igiene”.

Fabiana Scavolini, Ad Scavolini, credit Livio

Fabiana Scavolini, AD di Scavolini

Erika Rastelli, Corporate Manager di Aran

L’obiettivo di presidiare i mercati, quello domestico ma soprattutto quelli internazionali, diventa preminente in questo momento per tutte le aziende del Made in Italy, che hanno grosse quote di fatturato all’estero. Erika Rastelli, Corporate Manager di Aran, sottolinea che “prorogare ulteriormente potrebbe essere alquanto distruttivo, anche considerando che abbiamo concorrenti tedeschi che hanno continuato a lavorare, in particolare all’estero nel settore contract, e la nostra ‘assenza’ potrebbe mettere in dubbio molte commesse importanti”.

Rispetto all’obiettivo di tutela della salute e della sicurezza di dipendenti e collaboratori, già un mese fa, a ridosso della chiusura, molti impianti produttivi e spazi per uffici sarebbero stati sottoposti a sanificazione, anche per consentire la prosecuzione delle attività consentite pur a regime ridotto, per poter evadere gli ordinativi pregressi.

Emanuel Colombini, Presidente del Gruppo Colombini, proprietario dei marchi ColombiniCasa, FebalCasa, Rossana, ci spiega che “ormai da un mese abbiamo attivato tutti i presidi e le misure adeguate, in osservanza anche delle norme vigenti nella Repubblica di San Marino. Abbiamo già testato la modalità di una produzione effettuata al 50% delle presenze per piccole commesse e siamo pronti quindi per l’apertura al 20 aprile, anche perché si stanno riattivando alcuni mercati”. Nonostante le molte incognite e l’impossibilità di fare previsioni o strategie a lungo termine, il periodo di lockdown è stato comunque occasione per rivedere e rafforzare alcuni strumenti operativi e processi aziendali, oltre che per proseguire con lo sviluppo di nuovi prodotti e sistemi insieme con con la gestione dei servizi di customer service e commerciali. “Come azienda, continua Emanuel Colombini, stiamo operando in smart working, tenendo attivi customer service e rete commerciale, ma anche alcuni progetti strategici di sviluppo, sia per i prodotti sia per i servizi ai clienti, come la consulenza di arredo on line per Febal Casa”.

Emanuel Colombini, Presidente del Gruppo Colombini

Emanuele Benedini, CEO di Agape

Fabiana Scavolini spiega invece che “sono stati rimodulati i carichi delle consegne viste le problematiche contingenti chiudendo momentaneamente la zona produttiva – come da dcpm del governo – tenendo comunque operativi gli uffici che hanno relazioni principalmente con l’estero e gli uffici tecnici/design che continuano attivamente a lavorare per il lancio dei nuovi prodotti”.

Fattibile secondo molti anche la riapertura delle showroom, luoghi certo deputati alla vendita al pubblico ma con modalità personalizzate, senza assembramenti e con possibilità di distanziamento sociale su superfici in generale di media grandezza. Ne è convinto Emanuele Benedini, CEO di Agape che, facendo parte della filiera del termo-sanitario, ha approfittato della possibilità di continuare le attività per consentire le consegne ai punti vendita. Ma non solo. “Dal punto di vista produttivo, al momento stiamo vivendo un rallentamento abbastanza contenuto, ma lo sviluppo dei nuovi prodotti prosegue come previsto accanto ai nostri designer. Slitta invece la loro presentazione ufficiale a settembre, non è il momento ideale per le novità, la visibilità sarebbe compromessa in partenza. La promozione continua grazie ai vari strumenti e alle piattaforme digitali, il nuovo sito web affiancato dal configuratore. Per noi il Cersaie sarà l’occasione per presentare nuovi progetti in azienda, anche se non sempre vedo l’urgenza di presentare novità, quando si hanno long seller occorre anche valorizzare e ottimizzare il patrimonio di prodotti”.

In vista dell’allentamento delle misure restrittive del lockdown e della fase 2, “il tema caldo”, come sottolinea Andrea Lupi, AD e art director di Antoniolupi, “è quello di come sarà sviluppata la riapertura, perché molto probabilmente non sarà totale e immediata, ma graduale e segmentata. Saremo obbligati a riorganizzarci e riadattare le nostre strategie di marketing e comunicazione in base ai Paesi nei quali esportiamo.

Andrea Lupi, AD e Art Director
di Antoniolupi

Cambierà il modo di lavorare, in quanto il fatto di non poterci più muovere, andare dai clienti, incontrarci fisicamente in fiere e eventi porterà a modificare il modo di promuovere i nostri progetti e prodotti. Sicuramente cercheremo di sopperire a questi problemi con le numerose piattaforme di comunicazione digitale, ma il rapporto umano è sicuramente una cosa diversa e ci auguriamo di poter tornare presto a stringerci la mano”.

Carlo Geromin, CEO del Gruppo Geromin

Carlo Geromin, CEO del Gruppo Geromin

Il ‘tema caldo’ sul breve termine è ovviamente legato anche alla presentazione e promozione delle collezioni 2020 sia in assenza di un appuntamento importante come il Salone del Mobile, sia nel rispetto del distanziamento fisico.

Per il Gruppo Geromin, con i marchi Hafro, Geromin e Saunavita, l’obiettivo sarà di portare avanti quanto previsto per il Salone 2020 con altri strumenti. Carlo Geromin, CEO del Gruppo, è convinto che sia necessario “rafforzare il concetto di Total Living Bathroom and Wellness investendo maggiormente nelle attività social e nella comunicazione web, per avvicinarci ai consumatori oggi sempre più informati e sensibili alle tematiche del wellness. Allo stesso tempo, vogliamo implementare nuovi sistemi di comunicazione mirata con la forza vendita e i rivenditori, perché questa particolare situazione ha dimostrato quanto i flussi comunicativi debbano essere snelliti e velocizzati per poter essere efficienti: listini, cataloghi e presentazioni di nuovi prodotti saranno sempre più digital”.