70 anni di sacrifici e passione, di cadute e successi. Sette decenni sono moltissimi e non è scontato che un’azienda ci arrivi: la strada è lunga e tortuosa. Lo sa bene Minotticucine, che ha festeggiato il traguardo con un evento aperto al pubblico nel corso del Fuorisalone, all’interno del proprio showroom milanese.
La serata-tributo ha ripercorso la storia dell’azienda veronese con un focus sul Maestro Angiolo Giuseppe Fronzoni che disegnò il logo aziendale attuale, realizzato nel 2001. La sua filosofia si sposò perfettamente con quella di Minotticucine: Il celebre principio Less is more coniato da Mies van der Rohe rappresenta la base di partenza per ogni progetto.
L’azienda, fondata da Adriano Minotti a soli 21 anni, nasce nel 1949 Ponton Sant’Ambrogio di Valpolicella, piccolo comune in provincia di Verona.
Il giovanissimo fondatore decide di specializzarsi nella realizzazione di cucine ottenendo subito un riscontro positivo in termini di vendita. Adriano però, a seguito di un grave lutto avvenuto negli anni ’80 lascia Minotticucine al figlio Alberto che decide di intraprendere un percorso di innovazione e rivoluzione che culmina con il modello Dolcevita, nel 1992.
L’approccio essenzialista di Alberto Minotti fornisce un’impronta nuova alla produzione aziendale che abbandona definitivamente lo stile moderno per diventare un’icona del minimalismo degli anni ’90.
Il brand nel 2014 viene acquistato dal Gruppo Asso, realtà imprenditoriale veronese radicata sul territorio da quasi trent’anni che ha iniziato la propria produzione nel settore contract e retail ma che poi si è aperta al mondo del design acquisendo due marchi storici del Made in Italy, dapprima Maistri e poi, appunto, Minotticucine.
Oggi, Minotticucine non smette di inaugurare nuovi showroom, tra cui Miami, Algarve, Seoul, Londra e Vienna che permettono al marchio di portare i visitatori nel proprio mondo, proprio come l’enorme LEDscreen presenta alla serata-tributo che funge da stargate e trasporta i partecipanti dall’esterno all’interno dello store.