Passando in rassegna le novità che queste capitali mettono in scena, si può assaporare il fermento creativo che le pervade – da cui si può ben intuire il motivo per cui siano proprio esse ad ospitare le maggiori manifestazioni trade del settore – e cogliere un filo conduttore tra queste piazze internazionali: una spinta al rinnovamento che non dimentica, anzi si fa forza del suo heritage storico e identitario.
Stupefacente come esse sappiano rinnovarsi, ognuna con le sue peculiarità, coinvolgendo nomi dell’architettura e del design internazionale che, come pittori su una tela, tracciano geometrie e disegnano spazi assorbendo quanto più possibile dal contesto e offrendolo, trasformato, come opera completamente inedita.
Lo vediamo a Colonia nel nuovo quartiere di Rheinauhafen che sorge nell’antico porto della città e oggi non solo nuovo polo del business, ma sede di molte aziende dell’industria creativa; a Parigi e Milano, destinazioni scelte da Foster+Partners per i nuovi Apple Store, attingendo proprio dagli elementi tipici dell’urbanità parigina e meneghina per definirne i concept; lo percepiamo soprattutto a Stoccolma, città più che mai in fase di rinnovamento architettonico, dove la sperimentazione va di pari passo con la massima attenzione per l’approccio ‘green’ e il background naturalistico. E perfino a Shanghai, che in confronto alle mete del Vecchio Continente possiede una storicità differente, anzi ben più recente: qui più che mai il contesto influenza progetti e progettualità, dovendo fare i conti – come nelle maggiori metropoli internazionali – del fenomeno dell’urbanizzazione che modifica spazi e approcci abitativi.
Sono queste le città, quindi i mercati, dove tenere alta l’attenzione, dove la vivacità creativa lascia ampie prospettive di inserimento e possibilità di sviluppo. Queste le destinazioni da cui partiamo per inaugurare l’anno fieristico ed editoriale.