La già inestimabile collezione privata del tycoon russo Vladimir Doronin da qualche mese annovera anche una esclusiva “opera unica” firmata da Dame Zaha Hadid prima della sua prematura scomparsa, la Capital Hill Residence nella foresta di Barvikha, alla porte di Mosca.
Un “capolavoro di architettura” e la “casa dei sogni”, secondo Patrick Schumacher di Zaha Hadid Architects, “una scultura perfettamente vivibile”, secondo il visionario proprietario. Vladimir Doronin da 25 anni fonda il suo core business sugli investimenti immobiliari e sulla sua visione, della città, dell’architettura, dell’arte, dell’ospitalità di lusso. Con Capital Group, dal 1993, ha contribuito a trasformare il volto di Mosca con un portfolio di 71 progetti immobiliari; con OKO Group, recentemente fondato negli Stati Uniti, ha coinvolto importanti studi internazionali di architettura, Skidmore, Owings & Merrill, Asymptote Architecture, Iosa Ghini Associati, Jacques Grange in progetti residenziali in corso a Miami e New York, oltre che nella capitale russa; con la catena Aman, di cui è Chairman dal 2015, ha reinterpretato il concetto di ospitalità esclusiva.
Il primo incontro con Zaha Hadid fu per discutere un progetto residenziale a Mosca che in seguito non andò a buon fine per motivi burocratici, il secondo portò invece alla realizzazione di una spettacolare ‘casa’ nella foresta, l’unica residenza privata firmata dall’architetto. “Le dissi che volevo svegliarmi la mattina e non vedere altro che cielo azzurro, volevo sentirmi libero. Mi rispose chiedendomi se ero consapevole del fatto che avrei dovuto essere più in alto degli alberi, prese un tovagliolo e disegnò uno schizzo”.
Dallo schizzo estemporaneo ai disegni particolareggiati, alla ardita costruzione della Capital Hill Residence sono passati più di 10 anni. Ora la foresta di pini di Barvikha, città poco lontana dalla Moscow Ring Road nota per il Sanatorio del Presidente della Federazione Russa, per le molte dacie di lusso costruite dagli anni ’90, per il Barvikha Luxury Village, ma anche come luogo di esilio di alcuni capi di stato deposti, diventa famosa per un nuovo, complesso edificio neofuturistico che con un audace gesto dinamico supera le cime delle conifere.
Il volume che contiene la zona notte padronale infatti, quarto e ultimo livello della residenza, emerge dal bosco come una ‘navicella’ separata dal corpo principale: con i suoi 22 metri di altezza consente la libertà di visione voluta dal committente dichiarando al contempo la propria presenza allo sguardo dell’osservatore esterno.
Tre snelle colonne in calcestruzzo, elementi strutturali e sede di scale e ascensore, la congiungono ai tre livelli inferiori, organizzati verticalmente in un secondo volume che, seguendo la naturale topografia del terreno, si incunea nel sito collinare sfruttando anche una porzione ipogea. Dall’ingresso principale posto al primo piano, dove le colonne si innestano con la copertura, si accede a foyer, biblioteca, stanze per gli ospiti e per i bambini, e si scende verso il piano terra, dove sono sistemate zona living principale, sala da pranzo, cucina e piscina, e verso il piano interrato.
Crediti
Client: Oko Group
Architecture and interior Design: Zaha Hadid Architects
Design: Zaha Hadid, Patrik Schumacher
Project Leader: Helmut Kinzler
Project Designer: Daniel Fiser
Engineering and General Contractor: Ant Yapi
Facade Contractors: Fibrobeton / Schueco-Aygun Aluminium / Sinerju
Joinery Fit-Out Contractor: Nergiz
Lighting Engineering: Symetrys | Lightplanner
Landscape Designer: Dan Pearson Studi
Acoustic Engineering: Sound Space Design
Size: 2.650 m2
Foto: courtesy of Oko Group/Courtesy of Zaha Hadid Architects