Una visita all’ultima edizione di Cersaie è diventata un percorso di scoperta delle possibilità tecniche e inventive inscritte sulle superfici. Non si tratta semplicemente di finiture sulla materia, ma di ricerca estetica e di un linguaggio creativo ed espressivo ricco e articolato, adatto per ogni tipologia di spazio, ambiente e funzione, nei piani orizzontali e verticali. Nei diversi supporti materici, metallo, terra cruda, legno, gres porcellanato, gres smaltato, parati, vetro artistico, un ricco linguaggio di segni – fatto di tagli, venature, intarsi, macchie di colore, fughe, rilievi, macrosegni, texture ritmiche, tracce del tempo fino alla totale assenza di segno – esalta il connubio fondamentale e perfetto fra ricerca tecnica ed estetica, fra cultura progettuale e conoscenza dei materiali.
De Castelli, Yoko, design Lorenzo Sonnoli
Il segno è quello magistralmente grafico, in questo caso essenziale ma giocoso, di Lorenzo Sonnoli. Ispirata al lavoro degli anni Sessanta del Gruppo Fluxus, Yoko è una collezione di mattonelle di 30×30 cm in lamiera nera délabré, su cui sono applicati a intarsio punti e linee in ottone o rame spazzolati, secondo un metodo che privilegia la casualità per creare composizioni infinite.
Cotto D’Este, Vanity
Raffinati e leggeri sono i segni desunti da uno dei materiali naturali più pregiati. Le sottili venature color argento o sabbia del marmo serpeggiano inconfondibili su fondo nero o bianco cristallino nelle tre possibili versioni: Bianco Luce, che compatto e purissimo richiama il marmo di Carrara, Bianco Statuario, che riprende le caratteristiche della pietra calcarea delle Alpi Apuane, e Dark Brown, che riproduce la struttura nuvolata nei toni marroni e beige di un marmo originario della Spagna. Con finitura vellutata o lucida, le lastre in versione Kerlite hanno spessore di 6,5 con dimensioni da 120×120 a 120×260 cm.
Mosaico+, Jointed
Basta un piccolo taglio sulla superficie per creare un articolato linguaggio espressivo e superare la ripetitività del mosaico. Nella nuova collezione di Mosaico+, la tessera di 5×5 cm è incisa da un segno grafico, una linea che seziona ogni singolo elemento in 5 modi diversi per creare 5 tipologie di decoro in una composizione casuale oppure secondo uno schema predefinito. Il sottile vetro cattedrale artistico, brillante e luminoso, può essere colorato con tinte piene e piatte, o avere una superficie stonalizzata e venata.
Ceramica Vogue, Dekorami, design Marcante-Testa
Il segno grafico è quello della K ma anche quello delle piccole forme geometriche, linee, quadrati, triangoli, punti, cerchi, semicerchi, ripetute in rilievo sulla superficie in gres smaltato. Ordinatamente disposti su piastrelle di 25×25 cm evocano elementi decorativi del passato, come suggeriscono i nomi: Kolonne, Koriandoli, Kodici. Cinque i colori della superficie lucida, bianco, rosa e azzurro pastello, verde bottiglia e blu scuro, tre quelli satinati, il bianco e i pastelli.
Matteo Brioni, Fuga, design Studio Irvine/Marialaura Rossiello
Nella superficie in Terraplus, un impasto di terra cruda additivato con leganti minerali e polimeri resinosi, la Fuga diventa il segno in primo piano che attira su di sé lo sguardo. Nel progetto Terra Frame, in mostra nello stand di Wall&decò, una croce in rame naturale, realizzata da De Castelli, è innestata nella pavimentazione continua per ribaltare il rapporto fra fuga e mattonella, “la fuga diventa elemento rigido e la ‘mattonella’ elemento fluido. Ogni tanto la Fuga fugge per scoprire che in realtà non esiste una ‘mattonella’ ma una pavimentazione continua”.
Wall&decò, Wet System
Nel complesso immaginario che compone la sesta, ricca collezione del sistema di rivestimento per docce e ambienti umidi, fra le grafiche nella scala dei grigi, i tratti disegnati e le texture corpose spuntano qui e là lampi di colore sui toni del giallo, del blu, dell’arancio, segni cromatici che spezzano il campo visivo senza invaderne l’omogeneità.
Giopagani Surfaces, Giacobazzi, Grafiche, design Giovanni Pagani
Il legno, come un parato, nella capsule collection diventa elemento di decorazione a boiserie e a pavimento, prestandosi alla stampa di texture che richiamano atmosfere retro, dall’astrattismo anni ‘20 al bon ton anni ‘60. Qui i segni geometrici o astratti si uniscono a un ritmo incessante per creare un effetto visivo pervasivo e amplificare la percezione dello spazio. Le mattonelle 60×60 cm sono prefinite in legno di rovere con stampa digitale.
Ceramica Sant’Agostino, Oxidart
Il tempo, le condizioni atmosferiche, l’uso lasciano segni ben visibili e spesso bellissimi. La collezione in gres porcellanato riproduce, dopo lunga lavorazione con il metodo +ART, gli effetti di ossidatura e acidatura caratteristici della lamiera. Con stonalizzazioni, cromatismi, alternanza di zone lucide e opache, e una finitura serica e morbida al tatto, la gamma comprende formati da 120×120 cm a 20×20 cm con una versione Patchwork decorata.
Glamora, GlamFusion™, Collection IX
Dalle specie esotiche della foresta tropicale alla macchia mediterranea, ai prati in fiore, nella collezione di carte parati prefinita e waterproof il segno acquista una dimensione onirica e oversize. Il tema vegetale e floreale viene interpretato con grafiche macro, ombre impalpabili e segni astratti.
Laminam – Invisible White
L’azienda che per prima ha introdotto nel settore la lastra ceramica, rivoluzionando le destinazioni d’uso del grés porcellanato, si presenta con un’ambientazione che riproduce l’aspetto e le sonorità di una cava di marmo bianco, dove sono protagoniste le nuove lastre Invisible White della collezione I Naturali in formato 1620x3240mm. Come opere d’arte contemporanea. Capolavori della natura, minuziosamente riprodotti sulla superficie ceramica.