Una meta da sogno nel bel mezzo del deserto

Apprezzatissima da celebrità come Frank Sinatra e Leonardo DiCaprio - soprattutto per la posizione defilata in mezzo al deserto - nonché sede del famoso festival musicale Coachella, Palm Springs accoglie il suo edificio più alto di sempre: un hotel gestito dal marchio alberghiero americano Kimpton, che ha fatto del design il suo fiore all'occhiello

Con le sue 153 stanze, questa oasi nel deserto rende omaggio all’estetica emblematica del Mid-Century Modern che definisce il profilo di Palm Springs da decenni, incorporandovi al tempo stesso la propria filosofia architettonica, spiccatamente orientata a una nuova contemporaneità. “Palm Springs è molto nota per il suo ruolo nel Modernismo americano degli anni Cinquanta, un periodo a cui mi sento molto legata e che è una fonte di ispirazione per me; d’altra parte lavoriamo in una splendida struttura di nuova costruzione, piena di stimoli di tutt’altra natura, perciò ho pensato che sarebbe stato poco autentico creare qualcosa che puntasse a diventare una sorta di museo arredato esclusivamente con opere originali di quell’epoca” spiega Ave Bradley, Global SVP Design & Creative Director di Kimpton.
Varcando la soglia, gli ospiti si trovano davanti una reception sormontata da un gufo in macramè alto 5 metri, a firma dello studio losangelino Powerstrip.

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Reception
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Lobby

L’evidente riferimento allo stile di Palm Springs e al Mid-Century Modern è subito contrastato da profili e materiali all’insegna del minimalismo e dell’attualità. Un altro tratto distintivo della hall è il bancone del bar dalle linee scolpite, che Bradley descrive come “un gioco divertente con le proporzioni, per un colpo d’occhio e un’esperienza estremamente contemporanei”. In alto, dietro al bancone, una finestra panoramica mostra uno scorcio dei vicini Monti San Jacinto.

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Lobby Bar

Nella confortevole area lounge, i soffitti sfiorano i 7 metri e si abbinano a ripiani in legno con una selezione di libri e ceramiche locali, incastonati in un’apposita impalcatura. Ogni cosa al piano terra – dai tavolini in vetro e ottone ai divani in lino azzurro, fino al tavolo comune in marmo Calacatta – è stata appositamente progettata per l’hotel.

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Library
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Lobby

Nelle stanze e nelle suite, tutte contraddistinte da vista sui monti o terrazzo privato, Bradley e il suo team di designer hanno cercato di creare arredi su misura votati alla semplicità e al comfort.
Stratificazioni complesse e motivi geometrici, presenti ad esempio sulle testiere e sui tappeti, si declinano in una palette vivace giocata sui toni del blu e del verde, che si inserisce in un ambiente fatto di legno naturale e sfumature neutre tendenti al bianco e al panna: la scelta cromatica ideale per trovare sollievo dal sole del deserto.

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Guest Room

Ma il vero pezzo forte della struttura è Arlo, la suite presidenziale da 230 metri quadri. Frank Sinatra e i suoi stilosissimi compagni si sarebbero sentiti a casa tra gli impeccabili arredi vintage di questo alloggio. “Ho trovato sedie, tavoli e accessori in alcuni negozi locali, specializzati in firme celebri del design e pezzi di modernariato risalenti agli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta.
“Ho abbinato questi reperti a vari tavoli, luci e ceramiche che ho scovato presso alcune rivendite attorno a Los Angeles, dove trovano spazio designer e produttori emergenti che si stanno distinguendo per l’eccellente qualità del loro lavoro” dice Bradley a proposito del mix eclettico che definisce l’aspetto della suite. I tocchi extra, come il tavolo da biliardo, la vasca profonda e due balconi angolari privati, avrebbero fatto davvero la gioia del Rat Pack.

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Suite Arlo, living room
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Suite Arlo, bedroom
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Suite Arlo, bagno

Per bere e mangiare, l’hotel vanta due diverse location. Lo Juniper Table è una gastronomia mediterranea dall’atmosfera rilassata, contraddistinta da arredi con sfumature grigio ardesia e beige, abbinati a pareti e pavimenti piastrellati dallo schema geometrico. Con il suo ambiente più intimo, adatto alle occasioni mondane, il 4 Saints offre invece sontuose sedute in pelle, legno color cioccolato e una miriade di lanterne che scintillano sopra la testa. Il locale deve il proprio nome ai quattro picchi più alti della California del Sud, che si mostrano in tutto il loro splendore quando il sole tramonta sul deserto, dando inizio alle serate movimentate di Palm Springs.
E chissà che all’orizzonte non spunti qualche VIP!

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Rooftop
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4 Saints