Comunicare significa connessione con gli altri e scambio. Su questi valori la multinazionale Bloomberg ci ha fondato un impero fatto di Tv, agenzia stampa, radio, internet e pubblicazioni editoriali. Il nuovo quartier generale europeo, con sede a Londra, è un magnifico esempio di come l’architettura possa riuscire a incarnare un core aziendale e a farlo respirare. A centrare l’obiettivo Lord Norman Foster, architetto e design britannico con onorificenza, e il suo studio Foster + Partners le cui sedi sparse per il mondo contano più di 700 dipendenti.
Con il suo volume massiccio e materico, il complesso occupa un intero blocco della City, incastonato tra la Bank of England, la cattedrale di St. Paul e la chiesa di St. Stephen’s Walbrook; perfettamente inserito nel luogo e nel tempo, da sembrare un’estensione naturale del cuore finanziario cittadino, vanta il più alto standard di certificazione sostenibile – BREEAM – per edificio, processo di progettazione, realizzazione e gestione rispetto ai modelli internazionali.
L’intenzione di unire le persone che lavorano insieme risulta evidente già all’esterno, con una serie di ponti-passante che collegano i due corpi edificati e che formano un’arcata in vetro e metallo sotto alla quale scorre il ‘traffico’ pedonale – proprio su un’antica strada romana – lungo un’infilata di café e ristoranti sino a tre piazze pubbliche che sfociano davanti l’entrata principale.
L’impressionante facciata è definita da un’ossatura in pietra arenaria intervallata da una sequenza regolare di ali in bronzo: una sorta di veneziana su ampia scala atta a schermare il sole su tutta la lunghezza delle vetrate, che corrono da pavimento a soffitto, e a fungere da sistema di ventilazione naturale.
Una volta varcato l’ingresso, tutti devono necessariamente attraversare l’atrio prima di essere risucchiati nel Vortex, uno spazio a doppia altezza decisamente teatrale, creato attraverso tre grandi gusci in legno inclinati e curvati in una torsione plastica.
Da qui, gli ascensori interamente in vetro conducono direttamente al sesto piano, dove l’importanza della collaborazione e della partecipazione si riflette nelle aree open space studiate appositamente per creare incontro e scambio. Il concetto di squadra è ben espresso anche dal sistema di scrivanie e dal layout di ciascun piano, da postazioni per oltre 6 persone disposte come alcove, per assicurare sia privacy sia lavoro collaborativo. Una nota particolare va al soffitto: unico e particolare, è stato sviluppato appositamente attraverso pannelli in alluminio lucidato disposti a petalo, con le molteplici funzioni di rifrazione della luce, attenuazione acustica, raffrescamento, sistema di risparmio energetico integrato.
Anche se la colonna portante dell’intero edificio rimane la plateale rampa ipotrocoide interna vestita in bronzo, che si dipana a tripla elica per circa 213 metri e 6 piani d’altezza, ancora una volta progettata come luogo di connessione e movimento fluido tra individui e idee. Tutto – scala, persone, pensieri – è inondato di luce naturale proveniente dall’esteso tetto in vetro e acciaio. Un vero capolavoro di “social working space for a successful business”, secondo Michael Bloomberg.