Il trio creativo di Pedrali

Qual è la novità maggiore delle proposte 2016 per Pedrali?

MC: Quest’anno presentiamo Osaka Metal, ovvero la seduta Osaka con struttura in metallo, in tondino e in tubo, entrambi nella versione poltrona e poltroncina, sgabelli a due altezze per bar e cucina. Abbiamo cercato di mantenere la graficità del segno che caratterizza la famiglia, accentuata dalle nuove linee che conferiscono ancor più leggerezza al prodotto e lo rendono più facilmente collocabile in spazi pubblici di comunità: bar, ristoranti, pub, hotel. Il metallo offre infatti la possibilità di entrare in progetti dove è richiesta una certa resistenza meccanica, accostata a una leggerezza formale e fisica.

L’attenzione all’ambito contract è prioritario nella vostra progettazione?

AP: Generalmente sì, sebbene puntiamo a creare un’atmosfera che richiami il domestico; l’utilizzo del legno è importante anche per questo motivo. La combinazione stessa di più materiali gioca sempre sul protagonismo del legno.

Quale prodotto esprime al meglio questa attitudine?   

MC: Le sedute Nemea, che abbiamo presentato a Colonia con sedile imbottito e a Milano nelle varianti cromatiche: oltre allo sbiancato naturale e quello tinto nero, abbiamo proposto anche la versione rossa, verde e blu. Un aspetto che è funzionale nel trasmettere tanto le potenzialità del prodotto quanto dell’azienda Pedrali, che nel caso di grandi progetti è in grado di supportare una differenziata produzione cromatica. È un prodotto che esprime poi la nostra filosofia, avendo cercato di utilizzare la minor quantità di materiale possibile: crediamo infatti che tutto ciò che in natura è fatto in questo modo abbia un valore innegabile e intrinseco.

Di tutt’altro genere è invece la famiglia Nolita…  

AP: Sì, in questo caso si tratta di una ricerca nata l’anno scorso come una reminiscenza delle tecnologie originarie dell’azienda che nel 2013 ha compiuto 50 anni. Pedrali è nata infatti producendo sedie in ferro per l’outdoor. Abbiamo recuperato tali tecnologie adattandole all’evoluzione dei materiali, così da ottenere delle curve più organiche. È quindi un prodotto di grande comodità pur essendo realizzato con quantità minime di metallo.

Quali elementi sono stati aggiunti alla collezione?

AP: Nolita è nata l’anno scorso nella versione sedia e poltroncina, con questo carattere molto solare, aeroso, trasparente; l’ombra che proietta è quasi una linea, sembra quindi invisibile. La immaginiamo in un contesto in cui dalla sua struttura lascia intravedere i portici, il prato, la piscina: è stata quindi ideata appositamente per l’esterno. Quest’anno abbiamo cercato, immaginandoci questa atmosfera rilassata e spensierata, di entrare nell’ambiente relax e conviviale. Nasce così la lounge, il tavolino (reclinabile e inclinabile per bar all’aperto, realizzato per resistere tranquillamente alle intemperie o alle atmosfere saline), e la chaise longue, ideale per ponti di barche e piscine.

C’è un prodotto rappresentativo della vostra più alta ricerca innovativa?

AP: Certamente, Tivoli, che apparentemente richiama la sedia più tradizionale, derivante dai classici modelli da trattoria. Invece ha una particolarità: l’innovazione consiste nell’uso di un legno curvato in due direzioni. Il materiale viene microtagliato e inciso, così da rompere le fibre ma mantenere al contempo la struttura del legno. La curvatura tridimensionale dello schienale ci ha permesso di realizzare il cosiddetto “schienale infinito” in grado di adattarsi a diverse altezze e posture delle persone. Questo garantisce un comfort estremo.