Inaugurato lo scorso aprile a Parigi, il sofisticato Cafè du Trocadéro è un luogo sospeso tra passato e presente. Esso rimanda certamente ai codici Art Decò dei salotti parigini anni Venti ma con un rinnovato gusto per la sperimentazione. Quella che non snatura l’anima della brasserie ma che ne potenzia l’estetica semplificando linee e ornamenti, e giocando con un contrasto minimal bianco e nero arricchito da dettagli e materiali preziosi quali l’ottone, l’oro e il marmo.
I progettisti Pierre-Emmanuel Martin e Stéphane Garotin, di Maison Hand, sono partiti dalla luce, quella che si riversa internamente dalla facciata ridisegnata da vetri a tutta altezza, ammorbidendosi nelle sottili varianti cromatiche dei rivestimenti che virano dal beige al grigio. All’entrata un tappeto in mosaico bianco e nero replica il suo pattern a losanga incidendo il pavimento in parquet fino al monumentale bancone centrale in marmo, davanti al quale si biforca per orientare i clienti verso le altre zone del Cafè.
I vincoli strutturali sono stati valorizzati e trasformati in espedienti narrativi per differenziare alcune aree allestite con divani e tavoli in stile bistrot di forma e misura diverse, abbinati ad alcune delle sedute Gebrüder Thonet Vienna. Tre i modelli scelti: la Bodystuhl firmata da Nigel Coats, dalle linee più contemporanee, e le due iconiche N.14 e Wiener Stuhl, insieme simbolo di eleganza e di perfezione progettuale che completano l’ambiente grazie alla loro forte, e familiare, identità sinuosa.