Continua inarrestabile l’espansione internazionale di Henge, una marcia per molti versi solitaria per la singolare tipologia dei prodotti proposti e sospesa tra il rappresentare il meglio del taylor made italiano e un’allure globale (il sito parla solo in inglese) che da sempre la caratterizza (non a caso il nome Henge trae ispirazione da Stonehenge, dove la pietra è – appunto – sospesa).
L’utilizzo creativo di materiali come legno, pelli, metalli e pietre, coniugati tra di loro con pesi specifici a cui il mercato non era abituato e armonizzati con gusto e attenzione, rappresentano la ragione fondamentale per la quale Henge avanza nell’affollato mercato del luxury con tassi di crescita importanti.
Era il 2011 (e l’azienda aveva 4 anni di vita) quando il CEO Paolo Tormena decise che occorreva una rivoluzione, scelse Massimo Castagna come art director e designer e con lui corresse l’allora direzione, scegliendo una strada che oggi si può affermare essere quella giusta.
“La curiosità di andare a vedere cosa succedeva e succede nei territori borderline che circondano il mondo dell’arredamento – come quello dell’arte per esempio – ci ha aiutato a intraprendere strade diverse” ha raccontato a IFDM Massimo Castagna, aggiungendo che “Adesso sembra tutto semplice, ma nel 2011 fu un vero salto nel semi-buio, eravamo convinti della bontà dell’operazione, ma non sapevamo come sarebbe andata”. E tra ispirazioni che sono arrivate anche dai Pink Floyd, l’azienda si presenta oggi con importanti credenziali, con una proposta di prodotti che non rappresentano delle vere e proprie collezioni, ma delle eclettiche capsule.
A Londra è stato (ed è) possibile toccare con mano la poliedrica matericità della produzione Henge: dal LY Table alla Strip chair, con accanto sgabelli Hexagon, il tutto illuminato dalle lampade a sospensione in ottone brunito Ghost o dalle piccole cupole Wall Clips.
Henge – Global Luxury London – 87-89 Wigmore street – London