Storia di una brasserie a Milano

C’era una città, Milano, ricca di vitalità, mondanità e location di ogni sorta per gustare prelibatezze locali e internazionali, ma priva di un iconico ristorante dedito alla tradizione gastronomica francese. C’era poi un’amante della cultura d’oltralpe e allo stesso tempo estimatrice del buon vivere all’italiana, che ha coniugato queste due realtà in un progetto dal sapore raffinato e familiare: Le Vrai, un’autentica brasserie nel quartiere di Porta Nuova. Prendendo a riferimento Le Lazare di Parigi, Claire Pauze, titolare del ristorante, ha coinvolto la medesima interior designer, Karine Lewkowicz, per ricreare nello spazio milanese un’identità forte e corrispondente a un preciso concetto di Francia, quello della tradizione, dell’atmosfera elegante e accogliente.

Ne è scaturito un luogo di scoperte gastronomiche e di interior a 360°; quattro aree distinte (su due piani) assecondano altrettante esperienze culinarie: il Cafè con i suoi croissant e tarte tatin, la Brasserie (il ristorante) dove assaporare le specialità dello chef Matt Simonet, dal classico boeuf bourguignon al più prestigioso foie gras; la Boulangerie (panetteria) invasa dal profumo delle fragranti baguette e l’Epicerie (il negozio di specialità).

Trait d’union tra le varie ambientazioni – ognuna delle quali ordinatamente delimitata da una caratterizzante pavimentazione, a mosaico con pattern ideati ad hoc dall’interior designer per la zona bar e la panetteria, in legno di rovere tinteggiato nero per le sale caffè e ristorante – sono i materiali, i colori e gli elementi decorativi che ricalcano direttamente lo stile francese. A partire dalle leggere modanature che circondano le tre aree o dallo scenografico lampadario di ingresso che riproduce in chiave moderna i più classici lustri francesi.

Troviamo quindi gli inserti in ottone, che ritmano l’imponente bancone del bar (lungo 4mt, curvato) al piano terra, profilano i tavolini o scandiscono in modo discreto la scala che porta al ristorante soppalcato con cucina open space; qui predomina il ferro battuto che, grazie agli elementi di illuminazione e alle basi dei tavolini, evoca i grandi viali parigini. La calda naturalità del legno in rovere abbraccia l’intera location attraverso boiserie e arredamenti realizzati su misura, lasciando spazio al marmo nelle zone servizio. Una neutra tonalità interrotta unicamente dal vellutato bordeaux delle sedute.

È quindi un gioco di rimandi tra un’ambientazione e l’altra, un fluire ininterrotto di percezioni e sensazioni all’interno di uno spazio aperto e luminoso che favorisce la convivialità.