Design senza barriere

Quali saranno le conseguenze della Brexit sui settori del mobile, del design e della creativitĆ  in Gran Bretagna, oggi ĆØ difficile prevedere. Vige un clima di incertezza, nellā€™attesa di sapere quali binari prenderanno le nuove relazioni politiche ed economiche con lā€™Unione Europea.
I media settoriali hanno descritto lo shock provato da designer e creativi appena saputo lā€™esito del referendum. Secondo il magazine Dezeen, circa il 95% di designer e architetti ha votato compattamente per restare in Europa. Per loro la creativitĆ , i talenti, le culture, le idee non possono avere troppi confini, ma anzi vengono stimolati dalla libera circolazione di persone e prodotti.
La reazione del mondo del design inglese, soprattutto di Londra dove si concentrano molti professionisti e brand della Ue, si ĆØ giĆ  fatta sentire, con la proposta di un manifesto per difendere almeno alcuni capisaldi dei regolamenti comunitari ritenuti fondamentali per il futuro del settore, come la possibilitĆ  di avvalersi liberamente, nei propri staff, di talentuosi designer dā€™Oltremanica.
Altri suggerimenti del manifesto riguardano lā€™adozione della legge sulla proprietĆ  intellettuale della Ue e il supporto a programmi di formazione basati sullo scambio di studenti di nazionalitĆ  diverse.

Seppur delusi e preoccupati, alcuni operatori del mobile e del design si dicono comunque pronti ad affrontare la nuova situazione e ad adattarsi, consapevoli che, dopo aver superato il punto piĆ¹ profondo della crisi economica, le sfide non finiranno e che a volte celano qualche opportunitĆ .

Unā€™altra categoria ad aver accolto male lā€™uscita dalla Ue riguarda i consumatori ed ĆØ quella dei Millennials, schierati nettamente per il Remain, che si sono definiti i veri perdenti di questo voto, portando alla luce una profonda lacerazione fra la generazione digitale e quelle precedenti.

Il mercato del mobile britannico ĆØ dunque destinato a una fase di trasformazione, dopo un anno, il 2015, che si ĆØ era segnalato per alcuni dati positivi. La produzione industriale dei mobili ha superato il valore di 8 miliardi di sterline, crescendo del 4,6% sullā€™anno precedente, secondo i dati di BFM (British Furniture Manifacturer). Sono aumentate anche le importazioni (+8% sul 2014, circa un terzo provenienti dalla Cina), che hanno sfiorato i 6 miliardi di sterline, e le esportazioni (+6%), con gli Stati Uniti come prima destinazione.

Il settore si dimostra dunque vivace e intenzionato a far di tutto per non perdere la ricchezza dello scambio economico, culturale e umano con gli altri paesi europei, pur nel complesso scenario del dopo Brexit, ancora tutto da definire.