Da Occidente a Oriente, un vento di cambiamento

L’acquisto di mobili è soprattutto mosso dal desiderio di cambiamento. Questa semplice verità sembra essere condivisa in mercati molto lontani e diversi fra loro: per esempio negli Stati Uniti, dove il comparto è in ripresa e vede allargarsi la quota dei Millennial (giovani tra i 18 e 34 anni di età circa), e nell’area mediorientale-nordafricana (Mena), in cui soprattutto il settore degli arredi di medie dimensioni sta vivendo una rapida evoluzione.

Negli Stati Uniti la ripresa del mercato immobiliare residenziale è accompagnata dal trend positivo delle vendite da parte dei negozi di mobili per la casa che, a dicembre 2015, erano aumentato del 13,8% rispetto a dicembre 2013, raggiungendo un valore di 8,9 miliardi di dollari, secondo la ricerca di Fung Business Intelligence Centre. La Consumer Buying Trend Survey condotta da Forniture Today ha messo in luce che oggi la categoria più ampia degli acquirenti di arredi negli Usa è rappresentata dai Millennial, che nel 2014 hanno raggiunto una quota del 37% sul totale dei consumatori, con un netto incremento rispetto al 14% del 2012. Avendo però meno disponibilità finanziaria rispetto ai consumatori più maturi, la loro incidenza sul fatturato globale del settore si ferma al 28%, rivelandosi comunque in netta crescita. Questi giovani compratori tendono a diventare proprietari di casa più tardi, rispetto al passato. Preferiscono quindi mobili piccoli, multifunzionali e convenienti, che ben si adattano ai loro stili di vita dinamici. Al contempo sono attratti dai prodotti che puntano su principi etici ed ecosostenibili. I consumatori di quasi tutte le età sono a loro agio nell’acquisto di mobili on line. Un terzo delle famiglie con componenti di età fra i 25 e i 34 anni hanno comprato mobili on line nel 2014, rispetto al 14% degli over 55.

Il mercato dei mobili in Usa nel 2014 è ammontato a 96,4 miliardi di dollari. Furniture Today prevede che crescerà fino al 2019 con un tasso medio del 2,9%, raggiungendo i 111 miliardi. L’industria è oggi meno frammentata. I primi 100 rivenditori rappresentano il 79% del fatturato dell’industria contro il 59% nel 2007, prima della crisi che, insieme a e-commerce e all’ottimizzazione delle reti di vendita, ha tagliato del 20% il numero dei negozi, oggi circa 23mila.

Un recente studio di Mindshare Mena ha rivelato che anche nell’area Medio Oriente e Nord Africa l’acquisto di mobili nuovi fa sentire bene le persone, migliorando l’umore e assecondando il loro desiderio di cambiamento. In questa regione il mercato degli arredi di medie dimensioni è complesso e in forte evoluzione. Lo studio si è concentrato su Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita ed Egitto, dove la domanda raggiunge complessivamente i 5 miliardi di dollari. I primi due paesi tendono soprattutto a importare mobili sia di bassa fascia che alta, mentre l’Egitto conta su un’industria del mobile locale e su artigiani qualificati. In tutti e tre i mercati, i consumatori acquistano principalmente per rinnovare l’ambiente, poiché sono stanchi dei mobili esistenti, oppure per rimpiazzare arredi vecchi e rovinati.