L’ultima frontiera del residenziale extra-lusso. Sono le Ritz-Carlton Residences di Miami Beach. Sette acri nel cuore dell’affascinante isola della South Florida, sulle rive del Surprise Lake che regalano un panorama unico immerso nella natura più rigenerante. L’esclusività del progetto non solo è garantita da una property d’eccezione, The Ritz-Carlton, ormai sinonimo nel mondo di eccellenza nell’hospitality, ma anche da un team di sviluppatori e progettisti di prim’ordine: il Developer delle Residenze è 4701 North Meridian, partnership tra Lionheart Capital ed Elliott Management Corporation, di base a Miami; il design team vede alla guida l’architetto e designer italiano Piero Lissoni, affiancato dallo studio ADD Inc. La moderna e avveniristica visione lissoniana si combina con i servizi e le amenities della catena americana: questa la cornice in cui si modellano 111 appartamenti e15 single-families villas, dotati di 36 boat dockages privati. L’interior è stato attentamente curato e sviluppato per tutte le stanze, che spaziano da una superficie di 500mq a oltre 3mila mq, in una selezione di 60 distinti piani terra. La luce pervade gli spazi grazie ad ampie pareti di vetro che definiscono il perimetro architettonico, creando una dialogo costante tra interno ed esterno.
I plus del progetto prevedono, tra le altre, un area comune di accesso al waterfront con un bar; una cucina con servizio catering; una piscina all’ultimo piano, con uno splendido panorama sulla tropicale Miami Beach, su Downtown Miami e Biscayne Bay; una piscina dotata di cascata, spaziose cabine, una vasca idromassaggio e un Grille Restaurant; un club room con bar, golf virtuale e un tavolo da biliardo; un cinema privato; spazi riservati a bambini, all’arte e alla musica.
«La fusione della visione modernista di Piero Lissoni con i servizi esclusivi di The Ritz-Carlton è una rara opportunità in South-Florida – ha dichiarato Ophir Sternberg, Amministratore Delegato di Lionheart Capital – Il design moderno e artistico di Lissoni concretizzerà uno sviluppo in grado di cambiare lo skyline di Miami Beach e l’idea stessa di luxury living».
La parola passa ora all’architetto Pietro Lissoni.
Quali sono i valori aggiunti del suo design che hanno conquistato il pubblico americano?
Ad essere completamente onesto non saprei. Il nostro Studio è stato scelto per le Residenze Ritz Carlton perché hanno visto alcuni lavori da noi realizzati per il mondo ed è piaciuto il nostro modo di intervenire sugli edifici. L’edificio originario da cui ha preso avvio il progetto era difficile da gestire: un tempo ospitava un ospedale, che non era possibile demolire completamente. Hanno scelto il nostro Studio poiché siamo abbastanza bravi in questo genere di operazioni: lo abbiamo ridisegnato del tutto e trasformato in un progetto nuovo, pur salvando una parte delle vecchie strutture. Questo è una capacità europea di intervenire, un fattore che ci ha certamente aiutato.
Cosa intende per “capacità europea”?
Si tratta di una capacità di elaborare un progetto complicato tra il rispettoso e il coraggioso, sviluppata in particolare in Europa. Noi ci siamo abituati, viviamo in città complicate, che sia Londra, Parigi, Roma, Venezia o Amsterdam, con un fardello di materiale storico che a volte è molto pesante da portare, a volte ci salva la vita. Per le Residence di Miami Beach, cercavano proprio questo approccio.
Miami è una città in forte crescita e fibrillazione progettuale. Ha già avuto modo di lavorare qui? E come si è sviluppato il rapporto con property e developer?
Oggi i progetti più belli, più importanti e costosi di Miami sono finiti nelle grinfie degli architetti europei, appunto; cosa praticamente impossibile fino a cinque, sei anni fa. Qui ho già realizzato piccoli progetti, ma questo è il primo di una certa misura e ora fortunatamente ne abbiamo già altri in cantiere. Con il cliente c’è stato un dialogo quotidiano su ciò che si poteva e si voleva fare, con restrizioni dovute unicamente al luogo, alla dimensione dell’intervento e al tentativo di rispettare la qualità architettonica. Il progetto, ma funziona così in generale, è frutto di una fortissima collaborazione e qualche compromesso. Ho cercato di mettere molto del mio, così come loro hanno messo molto del loro.
Quale soluzione architettonica avete adottato nel restyling della struttura?
A differenza di quello che avviene normalmente a Miami, dove si creano torri verticali che salgono per 150mt, il progetto qui si è mosso orizzontalmente, a bassissimo impatto. Abbiamo mantenuto edifici non eccessivamente alti: 7, 8, e in alcuni punti 10 piani, per lo standard locale sono un’altezza ridicola. La pianta generale è stata mantenuta ma poi gli edifici sono stati tagliati e disegnati a seconda della funzione, in maniera piuttosto precisa. Ci sono aree che ho voluto disegnare come dei loft con spazi completamente aperti per trattandosi di unità da 500mq l’una. Ho potuto spaziare molto quindi nell’interior e nell’organizzazione delle metrature.
Parlando del concept ideato per le Residences, quale impostazione ha voluto loro attribuire?
L’impostazione è stata quella di disegnare edifici molto contemporanei e poco legati allo stile locale. Poco Miami. Mi sono mantenuto nella sfera dell’architettura moderna, senza dettagli rustici o tipici della città. Il cliente voleva che gli appartamenti avessero tagli molto urbani e molto poco marittimi. In realtà sono stati disegnati per un pubblico poco abituato a questa tipologia di spazi, come se fossero abitazioni di città e molto europee. Ma soprattutto, le abbiamo riempite di design italiano.
Quali brand italiani ha voluto come partner per gli arredi?
C’è una miscela molto ampia di nomi. Boffi per le cucine e i bagni, c’è poi Porro, Living Divani, pezzi di Cassina e B&B Italia, Flos per le luci, Zucchetti per i rubinetti e molti altri. In questo caso ho accelerato molto sul Made in Italy, volendo portare una qualità generale che secondo me il modello italiano è in grado di sostenere. Proprio perché sono delle residenze molto urbane, gli unici a parlare bene questo linguaggio sono gli Italiani.
Quali innovazioni queste aziende possono apportare in territorio americano?
Il pubblico americano soprattutto quello della florida e di Miami è un pubblico strano. Miami è divenuta una specie di hub del mondo: convivono qui multiculturalità, dal Sud America, dall’Europa, dal Nord America. È una città strana e molto aperta di mente, chi vive qui è quindi già preparato ad essere un più creativo e un pochino più colto nell’ambito del design. Noi Italiani stiamo però mostrando loro un altro modello estetico che di sicuro lo hanno ben capito e piace anche tanto. Per fortuna nostra.
Le Ritz Carlton Residences sono presenti all'interno della collezione Contract&Hospitality – Spring/Summer Book 2016 de IFDM disponibile anche nella versione digitale.
Credits:
Client: Lionheart Capital
Property management: The Ritz Carlton
Design team: Lissoni Associati, ADD Inc
Photo credits: Courtesy of Lionheart Capital