INSIDE Award. A Singapore gli oscar dell’interior

Se possiamo permetterci un parallelismo, INSIDE è per architetti e interior designer quello che la notte degli oscar è per attori e star del cinema. Ovvero, un evento imperdibile ed esclusivo. 

È qui, al Festival Mondiale dell’Interior, che si incontrano designer e architetti da tutto il mondo; è qui che i protagonisti della progettazione apprendono e condividono idee; ed è sempre qui che emergono nomi, realizzazioni e tendenze che stanno cambiando il volto dell’interior globale.

Talk, seminari, esposizioni ritmano questa tre giorni che quest’anno ha avuto luogo presso il Marina Bay Sands a Singapore (dal 4 al 6 novembre), città che peraltro ha ispirato il programma di questa edizione. Singapore nel 2015 ha infatti celebrato il 50esimo anniversario d’indipendenza, offrendo così l’occasione di riflettere a livello globale su come le abitudini e il design sia cambiato durante queste cinque decadi e come essi evolveranno nei 50 anni a venire.    

Momento topico del Festival, gli INSIDE Awards: il red carpet dei migliori progetti di interior sparsi per il mondo, la nomination da parte di una giuria composta da oltre 20 illustri designer ed editori (tra cui Matteo Thun e Sadie Morgn), per arrivare a consacrare nove vincitori, quante sono le categorie in gara.

Bars&Restaurants: Vivarium, (Bangkok, Thailandia), progettato dagli Studi HYPOTHESIS e Stu/D/O Architects. L’originario stile industriale della location è stato preservato, scaldato da un tocco di verde e naturale che infonde nuove energia all’interior.  

Hotels: Hotel Hotel (Canberra, Australia), progettato da March Studio. Una realizzazione definita dai giudici “un’integrazione magistrale di differenti spazi in un interior delizioso e fluido”. Al progetto è stato conferito anche il titolo di World Interior of the Year 2015.

Residential: Tree House (Roma, Italia), progettata da MdAA Architetti Associati. Lo studio ha riconvertito una ex stalla in un originale loft sviluppato su due piani, di cui uno – destinato all’area notte – è uno spazio sospeso che richiama una casa sull’albero. 

Retail: KKi Sweets (Singapore), progettato da Produce Workshop. Uno spazio ubicato nella School of the Arts, diviso in due anime: una dedicata alla vendita di prodotti di design per la casa, uno dove gustare prelibatezze dolciarie.

Civic, Culture&Transport: Exploded Cinema (Wuhan, China), progettato da One Plus Partnership. Qui vince la geometria, tra scatole tridimensionali, cubi sospesi, aperture e composizioni che rimandano a caverne segrete. Un mix di finzione e realtà!

Creative re-use: Shepherd’s Bush Pavilion Hotel (London, UK), progettato da Flanagan Lawrence. L’intervento di ristrutturazione ha dato vita a un hotel 4 stelle, che ospita 320 camere. Grande attenzione è stata posta nel preservare i volumi e la struttura esterna originali, quanto l’atmosfera Art decò degli interni che si respirava nel preesistente cinema.

Display: Ward Village Information Center and Sales Gallery (Honolulu, Hawaii -USA), progettato da Woods Bagot. Affacciato sul mare, l’edificio è perfettamente integrato nell’ambiente, richiamando motivi locali nei tappeti e nei pavimenti in legno.  

Health&Education: The University of Queensland Oral Health Centre (Brisbane, Australia), progettato da Cox Rayner Architects. Stile ultra contemporaneo per questa scuola di odontoiatria, votata alla trasparenza e all’ariosità per favorire l’interazione tra studenti.

Offices: Medibank Workplace (Docklands, Australia), progettato da Hassell. L’obiettivo era di creare uno dei luoghi più salutari al mondo, con spazi dedicati allo sport e alla corretta alimentazione.  La fluida architettura interna genera totale libertà di movimento, in una correlazione tra piani e spazi.