Salone del Mobile posticipato a Giugno

Dopo la seduta straordinaria di quest'oggi, il CdA di FederlegnoArredo Eventi con l'appoggio del sindaco di Milano Beppe Sala, ha deciso il rinvio della manifestazione per l'emergenza Coronavirus. 16-21 Giugno le nuove date

Salone del Mobile posticipato: la notizia è arrivata solo in serata, ma da giorni, e soprattutto nelle ultime ore, voci, indiscrezioni, timori erano nell’aria. Il Salone del Mobile. Milano è rinviato a Giugno. Il perdurare dell’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus non ha lasciato alternative, dopo aver bloccato intere regioni del Nord Italia e la città intera di Milano che dal 21 Aprile avrebbe dovuto ospitare la manifestazione. 

Posticipato di due mesi, il Salone si terrà dal 16 al 21 Giugno: questa la decisione presa dal Consiglio di Amministrazione di FederlegnoArredo Eventi che si è riunito oggi in seduta straordinaria. 
Una decisione certamente sofferta, ma ben ponderata, che allontana i timori ancor peggiori di un annullamento che, si stima, avrebbe causato un danno superiore ai 120 milioni di euro. 

La conferma della Manifestazione consente alle imprese, chiamate a un’importante prova di responsabilità, di presentare il proprio lavoro già finalizzato al pubblico internazionale che attende l’appuntamento annuale con il Salone del Mobile.Milano quale punto di riferimento della creatività e del design”, si legge nella nota rilasciata in serata dal Salone del Mobile. 

Milano infatti “non può fermarsi”, per usare le parole del sindaco di Milano Beppe Sala intervenuto a sostegno della manifestazione (insieme a Fabrizio Curci, Amministratore Delegato di Fiera Milano), che ha chiesto “uno sforzo agli amici del settore dell’arredamento e del Salone del Mobile”, ma anche “di lavorare affinché non si diffonda anche il virus della sfiducia”.
Un appello particolare è stato rivolto dal Primo Cittadino al Governo per sostenere un settore fondamentale per l’economia del Paese, quanto al settore alberghiero perché abbia un occhio di riguardo nei confronti dei visitatori, a fronte dell’eccezionalità della situazione.