“All You Have Ever Wanted to Know About Food Design in Six Performances”, Salone del Mobile 2024

Tramutare in pratica il pensiero creativo richiede capacità di profonda lettura analitica, alta competenza e una forte componente di originalità. Tutto in egual misura. È quello che fa da sessant’anni l’azienda Stipa, eccellenza tutta italiana nell’ingegnerizzazione e realizzazione di ambienti dedicati in ambito contract. Un lavoro sinergico tra l’ideatore del progetto di allestimento (l’azienda collabora con studi internazionali), il proprio team di architetti, designer, scenografi e i reparti interni di ricerca e sviluppo e produzione, animati da figure specializzate. Un partner prezioso per gli architetti, che possono fare affidamento su alte competenze di problem solving, qualità di esecuzione, innovazione dei materiali.

Tra i più recenti e performanti risultati c’è lo spazio pensato da Lombardini 22 all’interno di Eurocucina al Salone del Mobile 2024. Un palcoscenico – All you have ever wanted to know about food design in six performances – tecnicamente complesso dal punto di vista realizzativo, perché collettore di dinamiche sfaccettate oltreché immersive.

Presente e futuro del cibo andavano raccontati con modalità diverse: da un lato, un ambiente d’esposizione editoriale con sei autorevoli riviste di settore. Dall’altro, una successione di altrettante performance curate da attori diversi – artisti, designer e chef – che, attraverso riflessioni, esposizioni, talk e tasting experience quotidiane, celebravano il cibo come simbolo e fenomeno culturale.

Lavorando a stretto contatto con Cristian Catania, project director di Lombardini22, Stipa ha concretizzato un’area centrale fluida, in alternativa ad una soluzione spaziale predeterminata altrimenti forzata. Materializzando il pensiero dello studio di una neutralità caratterizzata”, cioè un allestimento riconfigurabile in grado di adattarsi alle esigenze di ciascuno.  Da quello espositivo per i volumi a quello funzionale con il laboratorio e il banco di lavoro.

Così un’area fissa ma polivalente e un’area flessibile per le azioni, rispondevano dinamicamente con pochi immediati gesti muovendo delle tende, riposizionabili, che modulano lo spazio e il rapporto con il pubblico. Un’opera aperta capace di rispondere alle diverse variabili in gioco, in cui anche l’uso della luce – LED a luce Tunable White – è stato fondamentale per la corretta percezione del colore degli alimenti. 

Aiutata dalla dimmerazione e da una flessibilità di posizionamento delle sorgenti che ha consentito di creare differenti scenari luminosi in tempo reale. “È stato un progetto sfidante – racconta Catania – anche nella sua realizzazione. Stipa ha aggiunto valore alla nostra idea che abbracciava un programma complicato e variabile: una tela bianca su cui dipingere quadri diversi”.