Un’altra modernità in America Latina

Al MoMA di New York, la mostra “Crafting Modernity: Design in Latin America”, 1940-1980 analizza come il design moderno sia stato assorbito e trasformato sei paesi del Centro e Sud America

Roberto Burle Marx, Ibirapuera Park, Quadricentennial Gardens, project, São Paulo, Brazil, 1953. The Museum of Modern Art

Negli ultimi anni assistiamo a un’apertura del mondo del design verso nuove narrative e prospettive. Si tende a superare la visione unitaria creata nel Novecento dai pochi personaggi (per lo più occidentali) che hanno scritto la storia del design, e ascoltare le tante altre voci che non sono state mai ascoltate. Insomma, la tendenza a riconoscere il valore di un pensiero che rispecchia diversità, pluralità e multiculturalità si applica anche alle discipline progettuali.

Antonio Bandeira, The Museum of Modern Art
Brigadas Ramona Parra, The Museum of Modern Art

Segue questa attitudine anche il MoMA di New York con la mostra Crafting Modernity: Design in Latin America, 1940-1980, la prima mostra di un grande museo statunitense che esamina il design moderno di questa regione. La mostra si concentra su sei Paesi – Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Messico e Venezuela – che sono stati i protagonisti dello sviluppo delle materie progettuali in America Latina. 

Volontà delle curatrici – Ana Elena Mallet, guest curator, e Amanda Forment, assistente curatrice del Dipartimento di Architettura e Design – è dimostrare come il design in America Latina sia una valida piattaforma per esaminare e comprendere le più ampie trasformazioni politiche, sociali e culturali della regione.

“Con questa mostra speriamo di far conoscere al pubblico i modi in cui il mondo della progettazione in America Latina – e in particolare il design per la sfera domestica – rifletta le visioni multivalenti e complesse della modernità in atto nella regione”, ha dichiarato Ana Elena Mallet. “Attraverso lo studio degli oggetti, della cultura materiale e di altre forme di espressione, può emergere una visione più sfumata dell’America Latina”.

Esposti troviamo oltre 100 oggetti, tra cui mobili, grafica, tessuti, ceramiche e fotografie, provenienti dalla collezione del MoMA e da collezioni pubbliche e private degli Stati Uniti, dell’America Latina e dell’Europa.

Roberto Matta, Malitte Lounge Furniture, 1966, The Museum of Modern Art
Emilio Ambasz, Flashlights, 1983, The Museum of Modern Art

I casi studio presentati sono tanti e vari: troviamo la Casa de Vidro di Lina Bo Bardi e l’abitazione di Alfredo Boulton a Pampatar (in Venezuela), con gli arredi di Miguel Arroyo. Al MoMA troviamo il curioso caso del Grupo Austral, che rinnovano la classica sedia Tripolina con una nuova struttura in tubolare metallico.

Si racconta la storia di designer che – come la messicana Clara Porset – si formano negli Stati Uniti per poi tornare nei loro rispettivi paesi per ibridare le culture e le metodologie progettuali. In mostra troviamo anche i materiali relativi al celebre concorso lanciato dallo stesso MoMA nel 1940: Organic Design in Home Furnishings, in cui designer latinoamericani furono incoraggiati a “utilizzare i materiali e i metodi di costruzione locali”.

Oscar Niemeyer “Module” Low Table, 1978, The Museum of Modern Art

L’arco temporale analizzato, dal 1940 al 1980, racconta un periodo di grandi trasformazioni e di una rapida (ma spesso scomposta) modernizzazione. Negli anni Quaranta, mentre in Europa infuriava la Seconda Guerra Mondiale, i Paesi dell’America Latina sostituivano i beni tradizionalmente importati con prodotti di produzione nazionale.

Questi materiali facilmente reperibili hanno portato alla crescita esponenziale delle industrie nazionali, generando opportunità professionali per i designer locali. Alla fine degli anni Settanta, una serie di crisi economiche ha riecheggiato in tutta la regione, segnando la fine dell’era di questo tumultuoso periodo di crescita nella regione. Il design è utilizzato quindi come lente per guardare alla specifica storia di questi sei paesi. È un punto di vista privilegiato da cui guardare le complessità del reale.

Installation view of Crafting Modernity: Design in Latin America, 1940–1980, The Museum of Modern Art – Photo © Robert Gerhardt