Il coraggio della sperimentazione

Armando Milani, designer e icona della grafica italiana riconosciuto nel mondo, celebra alla MDW il suo debutto nell'universo dei tappeti con Atelier Tapis Rouge

Preview presentation of the Atelier Tapis Rouge-Armando Milani project - Photo © Jessica Soffiati
Preview presentation of the Atelier Tapis Rouge-Armando Milani project - Photo © Jessica Soffiati

Quella di Armando Milani (Milano, 1940) è una figura di spicco nel panorama della grafica internazionale. E oggi il designer – dal 1983 membro dell’Alliance Graphique Internationale e autore di progetti di loghi, corporate identities, libri, packaging e poster per prestigiosi clienti tra cui Ciga Hotels, De Padova, Montecatini Edison, Touring Club d’Italia e le Nazioni Unite debutta nel mondo dell’interior design grazie a una collaborazione con l’azienda di tappeti di alta gamma Atelier Tapis Rouge.

Preview presentation of the Atelier Tapis Rouge-Armando Milani project
Preview presentation of the Atelier Tapis Rouge-Armando Milani project – Photo © Jessica Soffiati

Tapis Rouge intende omaggiare l’estetica e lo spirito di un periodo cruciale della carriera di Milani: gli anni ’70, decade di fervida sperimentazione, rivoluzione e libertà espressiva, periodo in cui il designer ha realizzato alcuni tra i suoi progetti più importanti. Oggi quattro di essi, come le immagini – create insieme al fotografo Mario Carrieri utilizzando delle strisce di carta piegata – vengono ora reinterpretate su larga scala nei tappeti Emozioni, Groviglio, Illusione e Connessioni (progetto con la curatela di Natalia Enze, creative director di Tapis Rouge), che faranno il loro debutto ufficiale durante la Milano Design Week.

Preview presentation of the Atelier Tapis Rouge-Armando Milani project - Photo © Jessica Soffiati
Preview presentation of the Atelier Tapis Rouge-Armando Milani project – Photo © Jessica Soffiati
Italian Culture Week poster by Armando Milani, 1983
Italian Culture Week poster by Armando Milani, 1983

Milani ha rivelato che negli anni ’70 il suo lavoro è stato influenzato da varie fonti, tra cui il Bauhaus e la grafica Svizzera, dai grandi grafici italiani come Franco Grignani e A.G Fronzoni, e da artisti da lui molto apprezzati, come Lucio Fontana e Enrico Castellani.

Allen label for animal feed tin by Armando Milani, 1972
Allen label for animal feed tin by Armando Milani, 1972
Musica book cover by Armando Milani, 1973
Musica book cover by Armando Milani, 1973

Dopo gli studi presso l’Umanitaria con Albe Steiner da cui, soleva ripetere Milani, «ho imparato a disegnare, ma soprattutto l’etica», il designer apre il suo studio milanese e collabora con maestri del settore come Giulio Confalonieri e Antonio Boggeri. Nel ’78, una nuova svolta: Milani si trasferisce a New York su consiglio di Massimo Vignelli, un’altra pietra miliare della grafica made in Italy nel mondo.

Translating War into Peace poster by Armando Milani, 2003
Translating War into Peace poster by Armando Milani, 2003
Cineclub Brera poster by Armando Milani, 1975
Cineclub Brera poster by Armando Milani, 1975

«Grazie a Vignelli, sono partito per New York rivoluzionando la mia vita», ha raccontato il designer; «con lui ho cambiato completamente il mio modo di lavorare. Facendo corporate identity bisognava essere pragmatici e meno sognatori. Sono diventato meno sognatore e più professionista».

Festival de Jazz Montreaux poster by Armando Milani, 1967
Festival de Jazz Montreaux poster by Armando Milani, 1967
Nirvanil brochure by Armando Milani, 1972
Nirvanil brochure by Armando Milani, 1972

Nel vortice della frenetica vita newyorchese, Milani è ritornato, in un capitolo più recente della sua straordinaria carriera, ai suoi esordi e ai suoi mentori, abbracciando l’etica di Steiner e riscoprendo il potere di tradurre in immagini le proprie emozioni. Una storia che oggi si arricchisce di un nuovo capitolo.