L’Italia ha giocato un ruolo pionieristico nel campo del design industriale, producendo manufatti, lampade, e accessori presenti nei musei e nelle case di tutto il mondo. Allo stesso tempo, è altrettanto rilevante analizzare oggi l’evoluzione di una disciplina così profondamente radicata nella vita e nella società, e interrogarsi sui suoi sviluppi futuri. Queste sono le leve che hanno spinto il Dipartimento di Architettura del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, diretto da Lorenza Baroncelli, a inaugurare, con una serie di prestigiose acquisizioni, una collezione di design contemporaneo.
Mentre cinque sono i segmenti individuati: Design Industriale, che combina l’estetica raffinata con la produzione su larga scala; Collectible Design, in cui l’artefice tratta direttamente il progetto per ottenere un pezzo unico o una serie limitata; Design Anonimo, riferito a quegli articoli la cui importanza risiede più nella funzionalità che nell’estetica e nella storicità; Nuovi materiali, con progetti che accolgono l’attuale sfida di integrare innovazione e sostenibilità nel campo del design; e infine, Design digitale, rivolto ai nuovi media e alla loro continua evoluzione.
Al centro della selezione è il valore dato al dialogo tra la cultura italiana e quella internazionale. Questo comprende sia aspetti legati al territorio, con progetti collegati alle realtà produttive locali; sia le influenze della cultura e della tradizione italiane sulle nuove generazioni di autori e su opere realizzate nei primi decenni del XXI secolo.
Questo primo nucleo di opere in esposizione raccoglie in sé le linee di ricerca e le tendenze alla quale la produzione creativa contemporanea si rivolge. Un assortimento accuratamente selezionato di oggetti, dai prodotti di consumo ai dispositivi più innovativi che evidenzia come il design possa modellare, e allo stesso tempo essere plasmato, dai progressi tecnologici e dalle trasformazioni della società.