
Arredi trasformati in sculture che diventano protagoniste di un racconto fotografico. È il progetto “Interpreting Something Else” realizzato da Alias insieme al fotografo Alecio Ferrari e Studio Testo per l’allestimento, un’impresa creativa che miscela design e arte, ma anche ironia e sperimentalismo. Otto icone di Alias firmate dai grandi maestri del design Giandomenico Belotti, Mario Botta, Alberto Meda, Paolo Rizzatto, Riccardo Blumer e Patrick Norguet, vengono reinterpretate per esaltarne l’essenza e le forme, e mostrarne da una parte l’atemporalità, dall’altra la svolta sostenibile: la contemporaneità e la novità posso derivare anche dal passato.


Ecco allora arredi destrutturati e riassemblati in una veste inedita, come le sedie Prima e Seconda di Mario Botta, ricomposte in due sculture, mentre le componenti in alluminio in diversi colori della sedia Bigframe di Alberto Meda danno origine a un’opera astratta.


Altri diventano ironici compagni del quotidiano: la sedia New Lady di Paolo Rizzatto compare tra un cumulo di abiti colorati, mentre la sedia Kobi di Patrick Norguet diventa un cestino della spesa, pieno di prodotti colorati, o i cassetti Robot, la cassettiera di Mario Botta, vengono riempiti di pomodori rossi portando un tocco di colore nel rigore del progetto.


Altre icone, infine, rivivono in un sottile gioco di equilibri, sospesi e appoggiati su elementi precari, a partire dalle sedie Laleggera hide-leather di Blumer in bilico una sull’altra, in appoggio su una piuma, fino alla celebre Spaghetti chair, tesa in un gioco di cordini di pvc che creano un divertente motivo grafico.


In questa narrazione visiva, Alias mostra un lato sperimentale della propria progettualità, che guarda al presente con curiosità, sempre fedele alla sua storia.
Photo © Alecio Ferrari
Set design by Studio Testo