Design, arte, sostenibilità: percorsi incrociati

Per Kvadrat, due nuovi progetti di alto livello (uno con Patricia Urquiola, l’altro con l’artista Danh Vo) , raccontano un approccio speciale al prodotto. Fatto di cultura, attenzione all’ambiente e idee

“Trapped in heaven” by Kvadrat, design by Danh Vo
“Trapped in heaven” by Kvadrat, design by Danh Vo

Questo autunno, Kvadrat – azienda danese di tessuti per l’arredamento – ha presentato nell’arco di dieci giorni due progetti di notevole interesse: il primo è un tessuto, progettato insieme a Patricia Urquiola. Il secondo è una collaborazione con Danh Vo, artista di caratura internazionale, che si è sviluppata in un una nuova idea di multiplo d’arte. Ma andiamo con ordine.

Sport è un tessuto da rivestimento ideato da Patricia Urquiola, che con l’azienda ha una lunga storia di collaborazione. Si tratta del primo tessuto da rivestimento in poliestere riciclato al mondo realizzato al 100% con rifiuti plastici ocean-bound, termine che indica rifiuti situati entro una distanza di 50 km dalla costa e intercettati prima del loro arrivo nel mare.

Si tratta di un tessuto mosso, corposo e dalla notevole complessità cromatica, dovuta ai tre colori diversi utilizzati nella sua costruzione: un mix che cambia per ogni sfumatura presente in cartella. «Alle spalle di questo progetto ci sono tre anni di gestazione, l’azienda segue molti progetti», spiega Patricia Urquiola. «Sono molto bravi a gestire la complessità».

Patricia Urquiola – Photo © Marco Craig
Alcuni colori del tessuto “Sport”

E questo progetto non è stato semplice, già a partire dalla materia prima: «Un punto cruciale è stato individuare il fornitore», prosegue la designer. «Le fibre sono prodotte da un’azienda svizzera, con plastica recuperata in Asia nelle regioni costiere. Kvadrat ha voluto che ogni passaggio fosse chiaro, e appena ha avuto la certezza che si trattava di un procedimento serio ha dato il via all’operazione. Una fibra che ha un valore e un costo».

A livello creativo, Urquiola ha lavorato sia sulla struttura sia sul colore. «Ho cercato di ingrandire un classico tessuto sportivo, il piquet delle polo. E per dargli profondità abbiamo scelto di lavorare con tre colori, due simili e uno in contrasto (a volte leggero altre forte), anche loro presi dal mondo dello sport. Una base triangolare con un minimo di peso, di rilievo. Un contrasto tra 2D/3D. Perdersi nella complessità dell’intreccio ti deve dare gioia. È questo che fa un buon textile designer».

«Quello di Kvadrat è un team fantastico, potrebbero fare tutto da soli», conclude la designer spagnola. «Una cosa che mi piace moltissimo di loro è che cercano l’interazione con i designer, tessili ma anche industriali. Per loro è un modo di ampliare la loro visione: perché quando lavori con qualcuno con una testa diversa dalla tua, apri la tua mente. E a loro piace lavorare con persone esterne. Fa parte della loro forza. Anche lavorare con artisti, è un dialogo continuo e bellissimo».

Va proprio in questa direzione Trapped in Heaven, prodotto/progetto realizzato a quattro mani con l’artista Danh Vo (personali nelle istituizioni più rilevanti al mondo, dal Solomon R. Guggenheim Museum di New York alla Bourse de Commerce – Pinault Collection a Parigi): un’opera tessile, da utilizzare come tenda o come arazzo. Il lavoro è intimamente legato a una delle opere più profonde di Danh Vo, legata al rapporto padre-figlio e alla storia della sua terra, il Vietnam, che ha lasciato da bambino per stabilirsi in Danimarca.

Sono grandi lettere la cui forma ricorda la calligrafia degli antichi copisti, che si rivelano con un gioco di trasparenza. Lette in sequenza formano una frase: “Tout ce qui t’empêche de partir, tout cela est ton ennemi” (‘Tutto quello che ti impedisce di partire, tutto quello è tuo nemico’), scritta nel 1861 a suo padre dal francese Théophane Vénard – poi canonizzato – mentre attendeva l’esecuzione per eresia in una prigione vietnamita. I legami con la vicenda di Vo sono molteplici e profondi.

Trapped in Heaven è stato presentato a Berlino, nell’appartamento di Danh Vo, alla presenza di due personaggi chiave per Kvadrat: Stine Find Osther, Vice President Design, e l’amministratore delegato Anders Byriel. «Abbiamo visto il progetto e ci è venuto in mente di farlo diventare un un tessuto industriale. Ci sono voluti due anni per ingegnerizzarlo. È stato un dialogo tra Danh e noi, abbiamo preso elementi dalla sua arte e li abbiamo trasportati nel nostro mondo. Un percorso che non sapevamo esattamente dove ci avrebbe portato», ha raccontato Find Osther nella sua introduzione.

Byriel ha poi proseguito: «Collaboriamo con molti artisti, non come sponsor ma come partner tecnici (più di 80 progetti in tutto il mondo negli ultimi due decenni). Adesso è possibile acquistare uno di questi progetti. Un’operazione piuttosto non-commerciale: mi è piaciuta l’idea, molto pop, di poter acquistare dell’arte a prezzo ragionevole, scardinando un po’ il meccanismo del mercato dell’arte, fatto di cifre altissime. E mi piace il fatto che si acquista al metro».

I colori di “Trapped in Heaven”
Danh Vo – Photo © Gregg Bannan

Trapped in Heaven coincide con il lancio di Kvadrat Limited: una nuova piattaforma per tessuti in edizione limitata creati in collaborazione con artisti di fama, ed è la prima edizione lanciata nell’ambito di questa serie. È proposta in quattro varianti cromatiche: bianco, edizione aperta, e tre leggerissime tonalità pastello in edizione limitata, studiate da Vo pensando agli alberi intorno alla sua casa di vacanza. Più che colori, memorie di colori. Il tessuto, flame-retardant, è realizzato con un’alta percentuale di materiale di poliestere riciclato.

Per le foto dell’installazione a Berlino – Photo © Gregg Bannan