Raccontare il passato, costruire il futuro

Per celebrare i 60 anni dalla fondazione, Pedrali ha realizzato un padiglione espositivo e una mostra (aperta al pubblico) che ripercorre la storia dell’azienda

Pedrali Pavilion, design AMDL CIRCLE & Michele De Lucchi
Pedrali Pavilion, design AMDL CIRCLE & Michele De Lucchi

Nel 1963 un giovane imprenditore lombardo, Mario Pedrali, inaugurava a Palazzolo sull’Oglio (BS) un laboratorio per produrre sedie, tavoli e complementi d’arredo. Sessant’anni dopo quel laboratorio è diventato una struttura con 340 collaboratori e tre sedi, di cui una una manciata di chilometri da dove la sua storia è iniziata.

Sessant’anni sono un compleanno importante, e per festeggiarlo Pedrali ha realizzato un padiglione – il Pedrali Pavilion – progettato da AMDL CIRCLE e Michele De Lucchi e inaugurato il 15 settembre a Mornico al Serio (BG) – e la mostra Pedrali60, we design a better future curata da Luca Molinari Studio, visitabile fino a fine ottobre non solo da collaboratori e architetti appartenenti alla community Pedrali, ma anche da scuole, clienti e cittadini.

Disegno preliminare di Michele De Lucchi
Il padiglione in costruzione

«Il Pedrali Pavilion sorge nel nostro Headquarters a Mornico al Serio, dove tutto è pensato e prende vita. Prendono vita le idee e i progetti per il futuro. La scelta di far sorgere il Pavilion nel nostro territorio ci fa pensare alle nostre radici, ai nostri luoghi. È uno spazio nuovo, che ci appartiene e che sarà l’eredità di questo anniversario così speciale» ha dichiarato Monica Pedrali, Amministratore Delegato dell’azienda.

Il padiglione è come un’ampia volta sopraelevata che accoglie, al suo interno, due livelli espositivi. La struttura principale è costituita da portali arcuati, connessi tra loro da travi orizzontali, e poggia su leggere ma solide “gambe”. Tutta la struttura è realizzata in legno certificato PEFC, materiale che abbraccia sia la tradizione artigiana che l’innovazione produttiva, riflettendo i valori dell’azienda.

Ad accogliere i visitatori, uno scalone di ingresso che assolve a una doppia funzione: è il punto di accesso alla mostra e al tempo stesso una tribuna dove sostare o sedersi per partecipare a presentazioni e talk.

«Il padiglione è lungo è stretto non solo perché così è il terreno su cui sorge; lo volevamo fare così perché è una specie di tunnel che attraversa la storia dell’azienda», ha spiegato Michele De Lucchi nel corso della presentazione ufficiale. «È fatto di legno, il materiale più intelligente che possiamo usare oggi. E ha le gambe, che ci servivano per spiegare subito, senza tanti giri di parole, che questo padiglione è fatto per muoversi, per essere temporaneo: perché se c’è una cosa importante, oggi, è che dobbiamo essere pronti a tutte le trasformazioni».

Un luogo pensato per accogliere una comunità di persone che si riconoscono in determinati valori. Proprio il termine “comunità” è tornato più volte nel discorso fatto dall’architetto, che lo ha legato al tema della sostenibilità, di cui costituisce un fattore essenziale.

Luca Molinari, il curatore della mostra, ha aggiunto: «Il fatto di aver deciso di celebrarsi costruendo un piccolo frammento di futuro credo che sia una dimostrazione dell’identità di quest’azienda. E questo padiglione, nato per essere smontato e rimontato, è una dimostrazione del suo modo di lavorare, in cui la sostenibilità e il design puntano alla qualità massima proprio pensando al domani».

La struttura, ha sottolineato Molinari, ha preso forma nell’arco di otto mesi, un tempo brevissimo: un testimonianza viva della capacità che sia l’azienda sia le persone che ci lavorano hanno di credere in un progetto.

Il padiglione in costruzione

La mostra raccoglie documenti, attrezzi di lavoro, prototipi, fotografie, lettere commerciali, premi ricevuti: un materiale eterogeneo che racconta da dietro le quinte la storia dell’azienda e delle persone che l’hanno costruita, che vediamo crescere (ci sono anche due ritratti di Mario Pedrali bambino, bellissimi), lavorare, vivere.

La dimensione del “fare”, senza retorica, è una delle vere protagoniste. «Da sempre investiamo in tecnologie, macchinari, impianti di ultima generazione e, grazie al contributo delle persone che ogni giorno mettono il loro saper fare e la loro manualità a disposizione dell’azienda, facciamo davvero la differenza. È da questo connubio tra tecnologia e saper fare che nasce la bellezza dei prodotti che realizziamo oggi: da qui Bellezza, Tradizione, Innovazione come fil rouge che esprime appieno la nostra identità» afferma Giuseppe Pedrali, Amministratore Delegato.

Allestimento della mostra

In parallelo, l’anima centrale dello spazio accoglie tanti monitor con interviste a personaggi che per l’azienda sono stati importanti, compresi alcuni designer (come Odo Fioravanti, che con la sedia Frida nel 2011 ha portato all’azienda il Compasso d’Oro).

Il percorso, infine, si conclude con una galleria di ritratti firmati dal fotografo Delfino Sisto Legnani. Un’istantanea di quello che l’azienda è oggi attraverso i volti e le parole delle persone che ci lavorano. La mostra è visitabile prenotazione, da effettuare sul sito pedrali.com.

Tutte le fotografie © Filippo Romano