Nel Regno Unito, le industrie creative rappresentano ormai una potenza, cresciute 1,5 volte più velocemente dell’economia nel suo complesso con un aumento dell’occupazione cinque volte più rapida nell’ultimo decennio e un contributo annuale al valore aggiunto lordo (GVA) di 108 miliardi di sterline: in questo contesto, il London Design Festival continua a svolgere un ruolo fondamentale nella promozione del settore del design e nel posizionare Londra come una delle grandi capitali mondiali del design.
Nel programma della 21esima edizione, in programma dal 16 al 24 settembre, eventi di grande impatto, mostre, fiere, distretti creativi e l’ormai tradizionale Global Design Forum al Victoria & Albert Museum, con i leader del settore a confrontarsi sulle tematiche più urgenti.
La kermesse prevede quest’anno ben 13 distretti: agli “storici” Bankside Design District, Brompton Design District, Greenwich Peninsula, Islington Design District, Kings Cross Design District, Mayfair Design District, Park Royal Design District, Shoreditch Design Triangle e Southwark Design District, si aggiungono il Dalston to Stokey Design District, il Battersea Design District, il Chelsea Design District e il Fitzrovia Design District. E introduce diverse novità, a partire da Launch Pad, iniziativa che mira a valorizzare i designer emergenti, giovani laureati, organizzazioni non profit e piccole imprese.
In programma i Landmark Projects, due installazioni che celebrano le grandi opere architettoniche dell’inglese Sir Christopher Wren nel 300° anniversario della sua morte. In un continuum ideale, St. Paul’s Cathedral, il colossale capolavoro di Wren, ospita Aura dell’artista spagnolo Pablo Valbuena, un’installazione che trasforma i suoni presenti nella cattedrale in una linea pulsante di luce.
Alla Chiesa di St. Stephen Walbrook va in scena Halo, un’installazione luminosa realizzata dallo Studio Waldemeyer: un pendolo conico che traccia un percorso celeste intorno all’altare disegnato dallo scultore Henry Moore, imitando i movimenti planetari.
Da non perdere Spirit of Place di Simone Brewster allo Strand, un’installazione formata da 5 grandi sculture alte fino a 2,5 metri che rappresentano la foresta di sughero di Amorim a Herdade de Rio Frio, in Portogallo, le cui caratteristiche peculiari ne garantiscono la sopravvivenza.
Altri appuntamenti: lo spazio interattivo sulle emozioni del Mandala Lab del Rubin Museum a Canary Wharf e l’installazione di Andu Masebo al V&A Museum in cui un’Alfa Romeo Cloverleaf rottamata si trasforma in una serie di oggetti domestici. A questi si uniscono i numerosi incontri organizzati da aziende nei loro showroom, come quello di Moroso che vedrà Patricia Urquiola in dialogo con Patrizia Moroso (il 20), la mostra Hypermobile di Tom Dixon.
Infine, tra le Design Fairs, altro importante pilastro del programma del Festival, tornano alla Truman Brewery a Shoreditch la London Design Fair dal 21 al 24 settembre e, dopo il successo dell’anno scorso, il Material Matters Fair dal 20 al 23 settembre al Bargehouse, Oxo Tower Wharf nel Bankside Design District.
Una guida digitale gratuita del Festival con commenti di esperti, video, dietro le quinte e mappe delle mostre è curata da Bloomberg Connects.