Aesth|ethics

L’impegno di Ideal Standard per creare un futuro più sostenibile, in una mostra proposta all’Arsenale di Venezia

Aesth|ethics by Ideal Standard - Arsenale, Venice, Italy
Aesth|ethics by Ideal Standard - Arsenale, Venice, Italy

Creare uno showroom pop-up temporaneo a impatto zero è possibile. L’ha dimostrato Ideal Standard la primavera scorsa allestendo una mostra temporanea nello storico Arsenale di Venezia. Con l’evocativo titolo Aesth|ethics, la mostra ha fuso due concetti su cui il marchio sta lavorando. La rassegna si è proposta, infatti, di raccontare sia il know-how del brand nell’ambito della progettazione ‘estetica’, sia le iniziative di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, recentemente pubblicate nel suo primo rapporto annuale.

L’installazione site-specific realizzata da Roberto Palomba, Chief Design Officer di Ideal Standard, è stata il focus della mostra. L’allestimento ha incarnato Singular™, l’approccio alla progettazione di Ideal Standard che esplora le molteplici possibilità e alternative cross-category per l’ambiente bagno del brand, sottolineando come le varie collezioni possano abbinarsi insieme in modo armonico sia da un punto di vista estetico che funzionale.

Grazie poi alla collaborazione con Up2You, società greentech e B Corp certificata che permette alle aziende di ridurre il proprio impatto ambientale, il progetto è stato realizzato con zero emissioni, o meglio, neutralizzando l’impatto ambientale attraverso iniziative concrete per creare un futuro più sostenibile. L’azienda ha, infatti, realizzato un’analisi completa dell’impatto ambientale dell’evento Aesth|ethics per compensare le emissioni di CO2 generate.

Ideal Standard ha scelto due progetti che si concentrano sulla conservazione e il ripristino delle foreste per sostenere la lotta contro il cambiamento climatico. Il primo, “Kariba Forest Protection”, sta contribuendo a preservare quasi 785.000 ettari di foreste e fauna selvatica sulle sponde meridionali del lago Kariba, in Zimbabwe. Il progetto mira a creare un corridoio di biodiversità collegando quattro parchi nazionali e otto riserve di safari, implementando al contempo numerose iniziative incentrate sulle comunità locali. L’azienda si è inoltre impegnata a trasformare quasi 22.000 ettari di pascoli per il bestiame in foreste gestite in modo sostenibile per ottenere prodotti in legno di alto valore e di lunga durata, oltre a immagazzinare grandi quantità di anidride carbonica. Entrambi i progetti sono garantiti dal Verified Carbon Standard e dal Climate, Community & Biodiversity Standards.