La forza della narrazione è un motore impossibile da ignorare, è l’energia che ti fa salire a bordo di un libro e quando scendi qualcosa è cambiato. Antonella Galli e Pierluigi Masini non hanno scritto semplicemente un “libro sul design”, non hanno scelto una strada comoda replicando una sceneggiatura già vista: sono entrati in 14 mondi e sono scesi in profondità, lasciandosi trasportare dal quel “qui e ora” senza perdere di vista l’obiettivo letterario.


Due stili molto differenti (Antonella è una mezzofondista della scrittura, Pierluigi è un centometrista nato) che si amalgamano con naturalezza. La quasi totale assenza di superlativi regala uno scorrere equilibrato ma passionale al tempo stesso. Il prima di ogni racconto (profondo, sentimentale, autentico e genuino) e il dopo (una polaroid da appendere nella propria bacheca) sono la prima e l’ultima tesserina di un puzzle ideale.


Leggere questi 14 diari (sette a testa) è come fare uno slalom in slow-motion, come osservare personaggi e luoghi con una moviola lenta e inesorabile, che non ti fa perdere neanche un angolo, uno sguardo, un ricordo.

Le destinazioni sono raccontate partendo sempre da un momento “di preparazione”, quasi una liturgia, perché gli Dei del design (in questo caso Castiglioni e Magistretti) non li si può semplificare con un semplice percorso nelle loro di allora stanze; perché i Musei del design (Triennale, ADI e CSAC – una vera scoperta) vanno trattati con le dovute maniere; perché oggi nessuno parla più dell’Hotel Parco dei Principi di Sorrento (1961, anno zero dell’era moderna dell’hospitality), perché delle aziende (mi perdonino gli altri, ma la storia Lamborghini è travolgente) si deve mostrare il loro lato più nascosto. Insomma, perché Antonella e Pierluigi raccontano questi 14 mondi mettendoci del proprio.

Farà alzare qualche sopracciglio la Ode alla Plastica dedicata a Kartell, non troverà tutti d’accordo l’approccio al Maxxi di Roma, ma uno dei grandi valori aggiunti di queste 300 pagine risiede nella forza della narrazione: la narrazione, un problema per tante aziende che si trovano a dover in qualche modo ripetere spesso le stesse cose (a partire dal concetto di “Made in Italy”).

Questo libro porta in superficie un bellissimo metodo per raccontare, invita ad approfondire, a scandagliare anche aree apparentemente meno importanti. Perché aldilà dell’evidenza e del risaputo, c’è un mondo e Antonella e Pierluigi lo hanno messo a disposizione di tutti. Basta leggere.