Jack-e by Bolzan, design Zanellato:Bortotto - Photo © Omar Sartor
Jack-e by Bolzan, design Zanellato:Bortotto - Photo © Omar Sartor

Il tradizionale approccio al consumo fondato sullo schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare” stride sempre di più con i valori della sostenibilità e la lotta del cambiamento climatico. In tutti i settori, compresi quelli dell’arredo, è sempre più necessario virare verso un’economia circolare per fare in modo che i materiali vengano reintrodotti, laddove possibile nel ciclo di utilizzo. Un esempio concreto di questo approccio è sicuramente Bolzan, una realtà industriale che affonda le sue radici a Gaiarine, un piccolo borgo a metà strada tra Venezia e i boschi delle Prealpi Bellunesi, specializzata dal 1989 nella produzione di letti.

L’azienda veneta, da sempre in prima linea nella corsa alle misure per la salvaguardia dell’ambiente, è riconosciuta per progettare i propri arredi perché siano rigenerabili e diventino, se necessario, materia prima per i sistemi virtuosi di riciclo e riuso. «Abbiamo scelto la filiera corta e prediligiamo fornitori e collaboratori che si riconoscono nei nostri stessi valori», dice Elisabetta Bolzan, che guida l’azienda di famiglia insieme al fratello Piercarlo, dal 1995. a capo del settore Ricerca e sviluppo. «Dall’amore per il territorio, deriva la nostra etica del lavoro», continua l’imprenditrice trevigiana. Per questo, in fabbrica, cerchiamo sempre la soluzione meno impattante, e abbiamo fatto dello zero waste un approccio creativo, che va oltre la ricerca del modo per ridurre la nostra impronta ecologica».

Bend-e by Bolzan, design Zanellato/Bortotto

Il raggiungimento di un’economia circolare è ora ampiamente riconosciuto come una componente indispensabile per un mondo sostenibile e pronto ad affrontare le sfide del futuro e l’azienda incarna a pieno questa visione. «In Bolzan siamo fedeli a un’idea di sostenibilità che vuol dire innanzitutto sostenere e sostenersi», conclude Elisabetta Bolzan, «e ci impegniamo tutti i giorni affinché i nostri operai e dipendenti lavorino in luoghi sani, a misura umana e vivano la fabbrica e l’ufficio come una seconda casa. Nel 2022 siamo diventati una società benefit e ci stiamo impegnando per diventare una B-Corporation».

Questo impegno si manifesta in alcuni progetti concreti, come il percorso inaugurato nel 2022 con lo studio Zanellato/Bortotto, che rivisita le collezioni Bolzan attraverso il racconto del territorio e delle manifatture a Km 0, che vi sono radicate. Se, infatti, l’evoluzione industriale ha portato a relegare alcune lavorazioni artigianali alla produzione di arredi tradizionali, come per esempio quella del ferro forgiato, oggi lo studio Zanellato/Bortotto ha attinto a piene mani da queste tecniche per ridare vita al letto Bend-e, le cui forme erano ottenute dal lavoro fatto a mano direttamente sulla materia. «Insieme a Giorgia Zanellato e Daniele Bortotto», puntualizza l’imprenditrice, «abbiamo attinto alle tecniche manifatturiere tradizionali per creare un prodotto contemporaneo, in cui un’arte manuale tradizionale si coniuga con un prodotto di design, che inoltre utilizza cere naturali pigmentate applicate manualmente sul ferro per le diverse colorazioni».

Lo stesso punto di partenza si è verificato con Jack-e, nel 2022, quando l’obiettivo fondamentale era sempre la volontà di far rinascere il modello originario in una versione inedita che, con i tessuti, il cuoio e il legno, potesse raccontare l’eccellenza artigianale di alcune tra le migliori manifatture del territorio tra Friuli e Veneto. «Da qui», ricorda sempre Elisabetta Bolzan, «è nata la collaborazione con Presot per il cuoio, le cui pelli vengono sottoposte a un lungo processo di lavorazione naturale.

Bend-e by Bolzan, design Zanellato/Bortotto

Bend-e by Bolzan,
design Zanellato/Bortotto

Jack-e by Bolzan,
design Zanellato/Bortotto

Come anche quella con l’artigiano Loris Till, che applica tinte rigorosamente naturali – realizzate con terre e sassi macinati e sciolti in acqua bollente – a legni provenienti da riforestazione e certificati. O ancora con Torri Lana, un’azienda che possiede un archivio tessile sorprendente che è stata in grado di trovare, fin dal Dopoguerra, soluzioni eccezionali per i marchi italiani più prestigiosi».

Sempre sotto la direzione di Zanellato/Bortotto, Bolzan ha sviluppato il tessuto Sacile, che è stato usato per il letto Jack-e ed è composto di canapa (una pianta che cresce con poca acqua, l’unica in grado di bonificare un terreno dai metalli pesanti, prerogative che ne fanno un elemento vegetale dal forte valore simbolico) e cotone pre-consumer (un filato corto solitamente scartato nella produzione) è esso stesso un progetto rispettoso e sostenibile.

Jack-e by Bolzan, design Zanellato/Bortotto

Spinapesce by Bolzan,
design Studio Salaris

«Quest’anno, inoltre, insieme a Alessandra Salaris, abbiamo collaborato con il Lanificio Bottoli, eccellenza della tradizione manifatturiera veneta specializzata nella lavorazione di lane pregiate e naturali con tecniche attente dell’ambiente, per la realizzazione del plaid Spinapesce in lana leggera lavorata dal vello di greggi italiani e senza l’uso di tinture artificiali apportando un valore di economia circolare e di ecologia». Infine, con i night table Dominic, Bolzan conferma la volontà di arricchire sempre più l’offerta di prodotti per la zona notte proponendo i tavolini nella versione vano a giorno, con mensola o cassetto. Per sottolineare l’identità Bolzan in cui il benessere del sonno è sempre più green.

Photo © Omar Sartor