Per il Futurismo, arte e vita erano due espressioni inscindibili dello stesso pensiero: teatro, cucina, moda, arredamento, tutto veniva investito dalla rivoluzione di cui il movimento si faceva portabandiera. Era la celebrazione della bellezza della macchina, della modernità: “un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Nike di Samotracia”, scriveva Filippo Tommaso Marinetti nel Primo Manifesto del Futurismo (1909).
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Oggi una mostra al Kröller-Müller Museum di Otterlo, nei Paesi Bassi, racconta questa idea estetica a 360°: Il futurismo & l’Europa. L’estetica di un nuovo mondo (29/04 – 3/9). Accanto a dipinti e sculture saranno esposti mobili, tappeti, ceramiche, design di interni e scenografie, abbigliamento, libri e opere grafiche, oltre a oggetti di uso comune come la famosa bottiglia di Campari Soda disegnata da Fortunato Depero.
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Per Giacomo Balla e Depero, firmatari del manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo, le innovazioni sviluppate nelle arti tradizionali – pittura e scultura – dovevano essere utilizzate per la trasformazione della vita quotidiana in un universo di tipo nuovo: una “opera d’arte totale”.
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La mostra di Otterlo mette in relazione anche i legami del Futurismo con altri movimenti europei come De Stijl e Bauhaus: l’ideale futuristico della fusione tra arte e vita aveva aperto all’avanguardia europea una strada del tutto nuova, forse la più feconda del Novecento. Per i futuristi entrare nella scena delle avanguardie internazionali significò allargare i propri orizzonti e affinare le proprie idee.
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La mostra parte da un nucleo di opere della collezione permanente del Kröller-Müller ed è arricchita da prestiti provenienti da tutta Europa e dal resto del mondo. E l’ambito dei futuristi italiani (tra i presenti in mostra: Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Antonio Sant’Elia, Benedetta Cappa ed Enrico Prampolini) verrà messo in dialogo con esponenti di altre avanguardie europee: Theo van Doesburg, Gerrit Rietveld, Georges Vantongerloo, Sonia Delaunay, Le Corbusier, Pablo Picasso, Olga Rozanova, Natalia Goncharova, El Lissitzky, Vladimir Tatlin, Alexander Rodchenko, Walter Gropius, Oskar Schlemmer e Alma Siedhoff-Busscher.