.Wonder Book FW 2022. Il tempo e l’architettura

Ovvero, come alle diverse scale il progetto per strutture e spazi, ex novo o da rigenerazione, cerca salde relazioni con il passato, il presente e il futuro, in attesa della prossima mutazione

Da questa edizione autunnale del .Wonder Book indubbiamente emerge come tematica e pratica diffusa la volontà (e non semplicemente la necessità) del recupero delle strutture architettoniche, nelle diverse scale, nei complementari ambiti esterni e interni, in disparate collocazioni geografiche. 

Operazioni che leggono e rileggono un contesto esistente, costruito, storico, culturale, sociale, e che si rivelano “una sfida alla ricerca di nuovi significati e nuovi utilizzi”, come ricorda Monica Tricario di Piuarch, ospite nella pagina White Box di questo volume, insieme a Massimo Iosa Ghini, Roberta Pasinetti, co-Ceo di Manifattura Tabacchi, e Daniele Villa, Engineering, Maintenance & Energy Department Manager NH Hotel Group.

Alessandra Bergamini - Deputy Editor of .Wonder Book
Alessandra Bergamini – Deputy Editor of .Wonder Book

Conservare trasformando per il presente e per il futuro, quindi. Una centrale termica diventa sede di uffici (Base4work in Bratislava), edifici industriali dismessi riprendono vita come alberghi (Shangri-La Shougang Park), studi di progettazione (Contempo a Hong Kong), o aparthotel (Wunderlocke Munich), o ancora testimonianze del patrimonio storico architettonico italiano e internazionale si rigenerano come hotel, residenze o flagship store (Ca’ di Dio a Venezia, The Julius a Vienna, il Battery Maritime Building di New York, Dior Montaigne a Parigi, l’Hotel Torre del Remei nei Pirenei). Una trasformazione che significa consapevolezza e sostenibilità nelle diverse accezioni, anche nella realizzazione di spazi tipologicamente ibridi o flessibili, pronti per una prossima mutazione.

Non manca certo il ‘nuovo’ (ad esempio, le architetture di Park Associati, gli interni di Andrè Fu, la Musikschule di Bressanone, l’Headquarter di Furla, la House of Music di Budapest o il messicano Hotel Terrestre) che nella diversa tipologia cerca salde relazioni con il contesto, naturale o costruito, o con il passare del tempo. Per dichiararsi anch’esso azione fra esistente e futuro. 

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