Finalmente ci risiamo. È tornato quel momento dell’anno in cui ci lanciamo a esplorare una città, Milano, che esplode in una specie di grande happening fatto di gente, di idee. In questo 2022, dopo una lunga pausa in cui tutti abbiamo imparato che possiamo fare tantissime cose anche da casa, si ritrova il piacere di vedersi, di incontrarsi. È quello che ci dice Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano: “È la riscoperta del qui e ora”. È il momento in cui nascono idee, si confrontano visioni. Un momento multicanale: il tam tam sull’installazione da non mancare avviene a voce, arriva da una diretta Instagram, da un bigliettino che un amico ti lascia sullo scooter, via WhatsApp. O semplicemente incontrando qualcuno per strada. Milano nella settimana che dedica al design trasforma tutti noi in elementi di una rete. Tutti insieme vediamo. Tutti insieme pensiamo.

Il risultato di tanta iperstimolazione, quando si sedimenta, diventa esperienza. E poi cultura. Se si preferisce possiamo chiamarlo gusto. È su questo terreno straordinariamente fertile che nascono le intuizioni che porteranno (tra un anno, due, tre?) alla nascita di nuovi prodotti. Per me, che sono nato in una famiglia di cultori del design, questo è un processo affascinante e affine alla creazione artistica, solo molto più ancorato alla realtà. È un’emozione assistere a questi momenti chiave, ti fa sentire nel flusso della storia. Ed è bello constatare che è un sentimento condiviso: lo abbiamo visto dall’entusiasmo con cui tanti designer (31!) hanno risposto alla richiesta di raccontarci il loro “re/start”.
Sono grato a Paolo Bleve di avermi chiamato a lavorare a IFDM, da cui questo mondo si sperimenta da una prospettiva privilegiata. Per me, è un progetto pieno di energia nel suo saper integrare carta stampata (vecchio amore) e informazione online, ormai il pane quotidiano di tutti. A lui, a tutto il nostro dinamico gruppo e a voi che ci leggete auguro una buona Milano Design Week. Poi ci vediamo al Bar Basso, vero?