Il fascino del sacro e del profano

Un ex convento fuso a un edificio contemporaneo dal progetto degli architetti Berschneider + Berschneider forma il nuovo quartier generale di Josef Rädlinger a Cham, in Baviera. All’interno, le sedute Thonet sono il fil rouge tra sacralità e modernità

Josef Rädlinger, Cham, Switzerland
Josef Rädlinger, Cham, Switzerland

Un ambiente di lavoro dall’indubbio fascino reverenziale. Anche se l’insieme risulta armonico, accogliente e moderno. Per la nuova sede dell’impresa di costruzioni Josef Rädlinger, nella cittadina bavarese di Cham, gli architetti Berschneider + Berschneider hanno sviluppato un complesso nato dalla fusione tra un edificio direzionale contemporaneo e il vecchio convento attiguo. L’attento intervento di riqualificazione ha portato a nuova vita l’edificio dismesso, che ora respira in osmosi con la porzione più recente.

Tra gli spazi inclusi nell’ex convento, completamente svuotato e ristrutturato, ci sono sale per corsi di formazione, eventi aziendali e per clienti, insieme alla cucina aziendale con ristorante e bar. Ma è l’imponente sala da pranzo, cuore della struttura, a togliere il fiato. Un luogo di grande suggestione, che richiama la spiritualità del rito e della preghiera, in cui l’aerazione è integrata all’interno di canne d’organo dorate stilizzate, e dagli alti soffitti pendono una serie di lampadari scenografici, un mix di chandelier rivisitati e sospensioni moderne.

Qui, come in tutti gli altri ambienti dell’intera struttura, il design iconico delle sedute Thonet fa da trait d’union tra passato e presente, tra sacro e profano. Sullo storico parquet in rovere, il famoso modello di seduta 214 (N. 14) mordenzato nero crea un contrasto elegante, tipico di un caffè piuttosto che di una mensa. Un classico che ha fatto la storia del mobile moderno prodotto in serie – in legno curvato inventato da Michael Thonet nel 1859 – miscelato a singole sedie 233M con braccioli, sempre in legno curvato, laccate rosso corallo per un tocco di colore che sdrammatizza l’insieme.

Nel bar, in cui si omaggia il Bel Paese con alcuni poster pubblicitari italiani appesi alle pareti, fanno capolino davanti al bancone in marmo gli sgabelli 204MH, che abbinano il legno di faggio mordenzato nero al poggiapiedi in tubolare d’acciaio color ottone. 

Ci sono poi, nei luminosi uffici con vista sui boschi bavaresi, lo scrittoio S 285 in tubolare d’acciaio, progettato nel 1935 da Marcel Breuer con elementi in noce, abbinato ai mobili d’appoggio B97, in versione coordinata, e alle sedie cantilever modello S43 disegnato da Mart Stam nel 1931.

Mentre per le sale riunioni, la scelta degli architetti è andata sulle confortevoli sedie cantilever S 64V con braccioli e la caratteristica paglia di Vienna di seduta e schienale abbinata al tubolare d’acciaio. Infine, le sedie in legno curvato 209 e 209M, la cui forma organica riprende quella delle finestre con arco a tutto sesto dello storico convento.