DATA SHEET
Interior design: Space Copenhagen
Designer, artists: Sabine Marcelis, Maarten Baas, Bertjan Pot, Frederik Molenschot, Rotganzen, Rinus Van De Velde Rotganzen, SH19
Furnishings: custom made by Space Copenhagen, Fredericia
Accessories: Verilin
Photo credits: Peter Paul de Meijer, Marjorie-Romeijn, Pim Top
«Siamo rimasti affascinati dall’architettura rinascimentale, dalla storia e dagli artisti della regione, dal modo in cui hanno raffigurato ambienti rurali, persone che mangiano, gustano un pasto con un senso di umiltà». È l’approccio intuitivo seguito da Signe Bindslev Henriksen e Peter Bundgaard Rützou, fondatori di Space Copenhagen, nella costruzione di anima e corpo del ristorante Le Pristine di Anversa. Un progetto che avvicina lo chef stellato Sergio Herman e il brand di lusso belga Verso, la cui boutique si trova proprio all’interno della struttura, 445 mq al piano terra di un edificio modernista degli anni ’60.




Un’esperienza sociale aperta creata per gli abitanti della città e per i turisti, quella immaginata dal duo danese che parte dal comportamento umano per forgiare nuovi percorsi, bilanciando gli opposti: classico e moderno, industriale e organico, scultoreo e minimale, luci e ombre, dualità e contrasto. Il tutto concepito con un senso di estetica lenta come veicolo per la socializzazione ad Anversa, passando per una collaborazione creativa con artisti e designer orchestrati ad hoc. Il risultato è una composizione di diversi elementi decisamente energici.

Gli interni ospitano un collage di riferimenti storici e tavolozze contemporanee che prendono spunto dai grandi maestri fiamminghi e olandesi, con colori tenui, rossi caldi, ruggine, nero, latte, sabbia e grigio. Caldo e invitante, l’ingresso presenta subito la panetteria, incentrata sulla convivialità, dove coabitano un tradizionale forno a legna, il pavimento con motivi in pietra belga, il legno di rovere affumicato, le travi in acciaio industriale e una scala in cemento.



Qui irrompe un banco bar in resina traslucida rosa lungo sette metri e l’opera Dawn Light, entrambi di Sabine Marcelis. È teatrale anche un altro banco, quello della reception progettato da Maarten Baas e Bertjan Pot, frutto di un’esclusiva tecnica – Leds Clay – sviluppata dai due creativi. Scenografici anche l’illuminazione e l’installazione scultorea Hacked Cheese alta 5 metri di Frederik Molenschot, quella del collettivo di design Rotganzen, Quelle Fête (tre palle da discoteca fuse su misura), il monumentale carboncino su tela di 3×3,60 metri As Much as You Are Forever Connecting di Rinus Van De Velde che raffigura l’energia di un ristorante, il suo disordine, le conversazioni, la pulizia. Una collezione di tavoli e sedute custom made è stata disegnata da Space Copenhagen, come la Antwerp Chair del marchio danese Fredericia, le tovaglie e i tovaglioli in lino belga del concept studio SH19 o i tessuti dall’azienda fiamminga Verilin.
