DATA SHEET

Client/Owner: Groupe Galeries Lafayette
Interior design: Bjarke Ingels, Jakob Sand (BIG – Bjarke Ingels Group)
Photo credits: Salem Mostefaoui, Delfino Sisto Legnani and Marco Cappelletti, Matthieu Salvaing, Michel Florent

Un tunnel animato da pannelli luminosi proietta immediatamente i clienti in un ambiente immersivo inondato dalla luce naturale proveniente da una maestosa cupola vetrata che sormonta l’atrio centrale. Accoglie così il nuovo concept store Galeries Lafayette, all’interno di un edificio Art Déco degli anni ’30 lungo il famoso viale parigino degli Champs-Élysées. Il progetto di BIG Bjarke Ingels Group si inscrive nell’architettura esistente con nuovi codici – visivi e strutturali – per rendere più fluido il dialogo tra spazi interni ed esterni, e invitare i visitatori a percorrere i quattro piani esplorando, curiosando e divertendosi. Tra sollecitazioni tattili, logiche esperenziali, app intuitive e diversificazione merceologica. Riprendendo insomma l’idea originaria (e lontana) del fondatore di Galeries Lafayette, Théophile Bader, di creare un luogo ibrido tra commercio, servizi ed entertainment, proiettando però nel futuro la fama del marchio.

Già dall’atrio i visitatori hanno una percezione immediata dei diversi livelli e dei giochi di trasparenze generati dal podio con scalinata interamente in vetro e prolungati dai grandi box di vetro sospesi, dove a rotazione i marchi “guest” hanno la possibilità di allestire le proprie creazioni o svolgere attività visibili dai piani inferiori.

E se il piano interrato è stato progettato come una Food Court, con una originale offerta di negozi e ristorazione e i banconi disposti attorno ad accoglienti tavoli condivisi, il pianterreno si presenta come un luminoso “soggiorno urbano” pensato per accogliere eventi e negozi pop-up insieme a una zona beauty suddivisa in tre aree dedicate al benessere e alla cura di sé: profumeria, make-up e cura del corpo. La scala monumentale, oltre a offrire una tappa privilegiata al café Citron, conduce i visitatori nello spazio misto del primo piano, quello dedicato ai marchi creativi ed emergenti, a un Denim Lab, ma anche alla pelletteria, ai bijoux, con una selezione unisex di sneaker e un’offerta di design dalla ceramica al Tech. Il secondo piano reinterpreta i codici del lusso con le maison dell’alta moda, ma anche favorendo marchi ancora poco noti. In prossimità del ristorante Oursin che, come la caffetteria Citron è gestito da Caviar Kaspia, si affiancano proposte che spaziano dalla gioielleria alla pelletteria. 

In tutti i livelli, e in quelli superiori in modo più evidente, i layout sono scanditi da arredi che non si limitano alla mera funzionalità espositiva ma anzi presenziano come veri e propri artefatti: un grande espositore ad anello in lamiera dorata circonda l’atrio, tappeti magici si sollevano come onde offrendo appoggi alle calzature e a chi le deve provare, la moquette continua la sua posa oltre il battiscopa per dividere i camerini di prova, i controsoffitti attraggono come magneti elementi scultorei.