Playful design

Ambientazioni distensive, espliciti richiami alla natura, inviti aperti al contatto con se stessi. È il modo ‘alla Kimpton’ di far sentire a casa i propri ospiti. Venite a scoprire l’ultimo (ri)nato della catena di hotel, ad Amsterdam, disegnato da Michaelis Boyd Studio. Vi divertirete

All’entrata, l’ampia e audace parete interamente in marmo verde accoglie i clienti con un neon a lettere rosa che recita ‘and breathe’ (e respira).
Cervi, alci e api adornano i batacchi sulle porte delle camere. Uccellini che ‘riposano’ sullo stelo sono il corpo illuminante delle lampade a sospensione di Areti, e una serie di libellule è il motivo riprodotto sui velluti firmati Kit Miles che rivestono le sedute imbottite della danese Gubi.

Lobby, Hotel Kimpton
Lobby, Hotel Kimpton

È un ‘buen retiro’ ludico ed eccentrico quello proposto, con eleganza, dal duo Alex Michaelis e Tim Boyd per Kimpton De Witt, rinnovato pupillo, nel cuore di Amsterdam, appartenente all’omonima catena di hospitality, che in cima alla lista dei suoi pay off ha messo brio e spensieratezza.
Punti saldi che i progettisti e il loro team hanno saputo materializzare insieme a Ave Bradley, global senior VP, design e creative director di tutti gli hotel Kimpton, creando un concept fatto di riferimenti al mondo animale/vegetale insieme ad elementi fortemente architetturali. E un voluto richiamo alle tradizioni della città dei Paesi Bassi.

‘Flora e fauna’ si accostano alle pareti a pannelli in legno, ai pavimenti in quercia, alle ampie vetrate profilate in alluminio, alle superfici verticali rivestite in marmo in modo sartoriale. Il piano terra è stato riconfigurato con l’intento di creare una connessione visiva con la strada, rendendo più fluido l’accesso degli ospiti alla lobby e a una serie di spazi comuni arredati con divani Arflex, Zanotta, Moroso, poltrone Cassina, sedute Gebrüder Thonet Vienna e pouf Muuto.

Alla reception è stata data una forte connotazione con le piastrelle blu a pavimento – lavorate tramite l’antica tecnica a encausto, la cui grafica omaggia le tradizionali maioliche locali di Delft –, il camino a centro stanza interamente piastrellato in bianco e una panca dotata di cuscinature che ne delimita il perimetro.
Quella che era in precedenza la lounge, punto centrale della struttura, è stata ripensata come giardino d’inverno, capace di portare luce naturale e aria fresca proprio nel fulcro dell’edificio e fungere da ‘terrazza’ all’adiacente House Bar.

House Bar, Hotel Kimpton
House Bar, Hotel Kimpton
House Bar, Hotel Kimpton
House Bar, Hotel Kimpton

Nel bar – spazio di forte impatto estetico – spicca la carta da parati a motivi ornitologici, appositamente disegnata da Michaelis Boyd, che ricopre il soffitto alternandosi alle travi originali – ancora un omaggio al Rinascimento Olandese –, un insieme a cui fanno da cornice le sfarzose sedute in velluto e gli sgabelli da bancone firmati Cappellini.

Camere, Hotel Kimpton
Camere, Hotel Kimpton
Camere, Hotel Kimpton
Camere, Hotel Kimpton

Per le camere, 274 incluse 15 dai tratti particolarmente distintivi, sono state individuate due differenti impostazioni e palette per offrire così esperienze diversificate grazie all’utilizzo del legno di quercia per i pavimenti, del marmo per i comodini, dei tessuti per la testiera dei letti.
Una struttura in ottone, appositamente studiata, modella le pareti modificando senza soluzione di continuità disegno e funzione, diventando cassettiera, poggia valigia, piano portaoggetti, rastrelliera appendiabiti, specchio. Nei bagni regna la geometria con le piastrelle esagonali e gli elementi fatti realizzare su disegno di Michaelis Boyd.

Camere, Hotel Kimpton
Camere, Hotel Kimpton
Camere, Hotel Kimpton
Camere, Hotel Kimpton