Direttamente nel punto più iconico di Shanghai, con vista sul Bund, sul fiume Huangpu e una panoramica sugli skyscraper di Pudong, inaugura l’ultimo nato del brand EDITION, catena di boutique hotel che rilegge in chiave moderna i codici di lusso e comfort. I tempi cambiano, insieme alle persone e alle culture, e gli hotel non sono semplicemente un luogo in cui pernottare, ma hub che accolgono e connettono, territori di incontro, scambi commerciali, lavoro, vita e gioco.
Questa la visione pionieristica e innovatrice dell’inventore del brand EDITION, l’americano Ian Schrager, che, in partnership con Marriott International, concepisce l’hotel come una città nella città, in cui offrire esperienze stratificate. Oasi moderna del comfort, riflesso di una civiltà che desidera un lusso non ostentato, ma attento ai dettagli, anche The Shanghai EDITION– dopo quello di Londra, New York, Sanya, China e Miami Beach – segue i dettami di Schrager con un’offerta fatta di intrattenimento, relazione, servizi studiati secondo le diverse esigenze della giornata. E sceglie, come sede, l’edificio storico Art Deco, datato 1929, ex quartier generale della Shanghai Power Company (compagnia elettrica della città), appositamente restaurato e ‘fuso’ ad un elemento architettonico nuovo, per un effetto multidimensionale d’impatto.
I compiti sono equamente distribuiti tra i due corpi che creano sinergia. La porzione storica ospita aree pubbliche estese, compresa la grande lobby, il ristorante stellato, la spa, la Shanghai Tavern, bar, night club, terrazza, spazi per eventi e meeting. La parte nuova abbraccia, invece, le 145 camere e suite insieme al ristorante giapponese del 27° piano, e al giardino pensile con bar che offre una vista a 360° sulla città. La coesistenza di pedigree storico e rinnovamento, e in generale la dicotomia, è decisamente un altro punto fermo di Schrager, visibile in The Shanghai EDITION non solo attraverso la struttura esterna, ma anche negli interni in cui si mixano design contemporaneo e vernacolare.
Un esempio? L’imponente lampadario disegnato su misura dall’architetto e designer Eric Schmitt – una sfera luminosa ‘afferrata’ da uncini in ferro – accostato ad una serie di fonti luminose a Led, discrete e ‘silenziose’, distribuite lungo il perimetro alto della lobby, le cui pareti in pietra grigia alte ben 9 metri e mezzo danno un senso di grandeur e solidità, in contrasto con le calde finiture in noce. Anche le camere non fanno eccezione, dove letti di ultima generazione sono ‘vestiti’ con lini preziosi firmati Anichini e tessuti accuratamente selezionati, e i bagni mettono in antitesi visiva marmo bianco e metallo nero. Provare per credere.