Si è trasformato in un “teatro cromatico” lo Spazio Foscarini di Manhattan per accogliere la collezione Be/Colour! alla presenza del Presidente Carlo Urbinati e dell’architetto Ferruccio Laviani. Una capsule che reimmagina cinque icone del marchio made in Italy, in un dialogo inaspettato tra forma e colore.
“Abbiamo voluto spingerci oltre l’“All Over” della singola colorazione e, dove è stato possibile, abbiamo realizzato abbinamenti cromatici cercando di rendere ancor più inaspettata e nuova ogni singola lampada”, dice Ferruccio Laviani.
Il colore narra la forma, svela una diversa percezione dell’oggetto tra abbinamenti e contrasti, pieni e vuoti. I volumi prendono nuova vita e le finiture diventano parte integrante della struttura. È l’alchimia narrata da Be/Colour!, collezione ideata da Ferruccio Laviani per Foscarini, azienda con cui l’architetto ha iniziato una stretta collaborazione nel 1991 con Orbital, lampada-scultura che esplora il dialogo tra morfologia e cromia. Presentata da Carlo Urbinati e dallo stesso Laviani che ha reimmaginato lo spazio newyorchese di Foscarini in Soho, la capsule si fa interprete di cinque lampade iconiche – Twiggy, Magneto, Binic, Bahia, Gregg – immergendole in audaci combinazioni inedite ed emozionali.
“Emozione e percezione diventano un tutt’uno” spiega Ferruccio Laviani. “Il colore e le sue valenze – che vanno dal fisiologico al biologico, dal culturale al simbolico – si concretizzano nei progetti attraverso una materia e un colore che rendono un’idea qualcosa di solido, tangibile… Come per gli ambienti domestici che percepiamo in modo diverso quando le pareti vengono ridipinte, così proviamo una sorta di stupore nel vedere un oggetto – i cui colori davamo per scontati – in un’inconsueta nuance o finitura che lo fa apparire nuovo e inatteso”. Non semplici decori ma espressione della forte personalità delle lampade Foscarini che vivono non solo della loro funzione. “Le nostre lampade – afferma Carlo Urbinati, Presidente del marchio – sono oggetti di design dalla forte personalità che durante il giorno, quando sono spenti, sorprendono per la loro capacità di vestire uno spazio e di notte, quando si accendono, seducono con l’emozione della loro luce”.
Disegnata da Marc Sadler, Twiggy nella riprogettazione di Laviani assume un carattere completamente nuovo tra colori saturi e brillanti: la curva dello stelo emerge come gesto, la base rivela un diverso peso, il diffusore crea un dialogo con ciò che lo sostiene. Magneto by Giulio Iacchetti nella sua essenzialità espressa da un diffusore bianco retto da una calamita su uno stelo nero, o viceversa, in Be/Colour narra con più forza la sua tecnicità negli abbinamenti che ne definiscono la gestualità, mentre le geometrie asimmetriche di Bahia di Lucidi e Pevere sono accentuate da combinazioni che ne esaltano la potenzialità scenografica e il gioco di riflessi.
Immaginata da Ludovica + Roberto Palomba, Gregg nel suo organicismo evoca un sasso levigato dall’acqua che muta il suo aspetto in base al punto di osservazione. Una forma scaturita dalla natura che, nella versione bicolor, si svela in un’inaspettata inversione progettuale approfondita nella relazione tra le parti con finiture lucide dell’oro e della grafite. Conferendo alla base un nuovo accento distintivo. Infine, le sublimi combinazioni cromatiche di Binic by Ionna Vautrin esprimono la quintessenza creativa della capsule: il gioco con le palette dal bianco al petrolio, dal verde all’amaranto, dal grigio all’arancio, rilegge i volumi e scandisce le componenti. In un inatteso e sorprendente dinamismo formale.
Be/Colour!
Ferruccio Laviani per Foscarini
www.foscarini.com