È il fiore all’occhiello degli Stati Uniti la Napa Valley. La contea californiana sinonimo di vino americano, culla di metodi di produzione tecnologicamente avanzati e del vitigno Zifander. Qui, a pochi chilometri da San Francisco, è possibile vivere una fuga esclusiva che eleva l’arte dell’ospitalità, e ritrovare quiete e palato all’interno di Las Alcobas Napa Valley, il Luxury Collection Hotel progettato con estrema eleganza dai designer George Yabu e Glenn Pushelberg.
Il progetto si sviluppa attorno alla struttura originale, una fattoria dei primi del ‘900, nel rispetto di un recupero conservativo attento, un nucleo che rimane centrale nobilitato però dalla costruzione di nuove porzioni collegate tra loro da linee rigorose di sentieri. Un insieme volutamente pensato su scala contenuta, per un effetto intimo e uno standard qualitativo decisamente più alto.
Ben quattro aziende vinicole, Beringer la più vicina, fanno da corollario all’area, con splendide vedute sui vigneti, mentre, all’interno, le scelte dei progettisti non hanno sbavature.
La Lobby Lounge è stata posizionata proprio nel cuore della proprietà, quella Acacia House che porta con sé elementi architettonici vittoriani originali accostati a intonaci grigi, pezzi d’artigianato e arredi appositamente disegnati. Il concept evocativo di un ambiente familiare e accogliente è sicuramente il fil rouge in tutti gli ambienti del resort.
Nel ristorante, le pareti blu intenso avvolgono come un abbraccio le piattiere, il grande camino in mattoni, i divani su cui pranzare, le sedute in legno e pelle e i tavoli, tutto custom made su disegno di YabuPushelberg, eccezione fatta per pochi oggetti come i piatti realizzati a mano e gli animali in ceramica di Moss & Lam.
Stessa attenzione nelle 68 stanze concepite con raffinata semplicità e senza eccessi. Legno di quercia e lino, rispettivamente di Delta Wood e Rivolta Carmignani, sono “materiali onesti” – secondo i designer -, ideali per scaldare il cuore, proprio come un buon calice di rosso. Ancora arredi studiati su misura insieme a pezzi di Dornbracht, Kreoo e Toto per i bagni.
Infine, è la Spa a fare da netto contrasto con il resto. L’ossatura dell’edificio è un’interpretazione moderna dei vecchi fienili i cui interni sono scuri ed essenziali, ispirati ad una visione ‘wabi sabi’ della vita fondata sulla transitorietà delle cose. Una considerazione sulla bellezza che è imperfetta, impermanente e incompleta.