“Un po’ di italianità”, la scritta al neon che compare sulla parete interna di Piada, esprime a chiare lettere l’intenzione dei suoi proprietari Arthur e Mathilde, decisi a realizzare il desiderio della madre portando nella città di Lione quelle radici italiane così tanto amate. La strada è quella dell’arte per eccellenza del Bel Paese, il cibo, attraverso un luogo allegro e familiare dove poter gustare la tipica piadina romagnola.
Traghettare una ricetta tradizionale nel mondo contemporaneo è stato l’obiettivo anche estetico di Masquespacio, i valenciani Ana Milena Hernández Palacios e Christophe Penasse, che si sono occupati dell’interior design e preoccupati di introdurre richiami al passato pur dando un forte imprinting moderno.
Ceramiche dalla foggia artigianale dell’azienda Complemento sono abbinate ad una serie di elementi disegnati dal duo e prodotti da Pau Ferro, quali le lampade a stelo lungo con diffusore tondo e gli ampi specchi ad arco, i cui inserti dorati ricordano i bar italiani di inizio ‘900. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’architetto Sandrine Brenans, fa percepire immediatamente un’atmosfera naturale, creata attraverso l’introduzione di numerose piante disseminate all’interno e all’esterno del locale, della terracotta, del parquet firmato Faus.
“Vogliamo offrire un prodotto di qualità in cui, tra gli ingredienti, ci sono anche buon umore e giovialità – raccontano Arthur e Mathilde -. Obiettivo centrato con l’uso di un’articolata palette di colori, peculiarità che contraddistingue il lavoro di Ana e Christophe, alla oltre agli arredi realizzati appositamente da Pau Ferro su disegno, si aggiungono le lampade a soffitto di Faro e le sedute prodotte da Ton.
Non stenterà a farsi notare Piada, all’interno del distretto Confluence, nuovo quartiere oggetto di una riuscita riqualificazione della città.