Luxury Living Group: Intervista a Raffaella Vignatelli

C’è consapevolezza, di muovere i passi su un percorso ben tracciato da passione e visione, di conservare un’eredità aziendale strutturata e dall’inesauribile potenziale. Ci sono soprattutto determinazione e razionalità nel guardare al presente e, ancor più importante, al futuro di Luxury Living Group. Ma c’è altresì, in Raffaella Vignatelli, quello spirito di creatività e libertà di pensiero immaginifico con cui l’azienda è stata plasmata e nutrita, e che ora diventa valore comune del ‘cerchio magico’ che vi gravita attorno

Presente e futuro: cosa significa per l’azienda?
Camminiamo su una strada ben tracciata, quindi sappiamo dove vogliamo andare. Il domani non ci preoccupa: papà ci ha lasciato un cassetto pieno di sogni, progetti, cose da fare per le prossime generazioni. Ma a un certo punto questo percorso dovrà prendere un’identità e una personalità diverse, quando la sua strada e la nostra si incontreranno e disegneranno un nuovo tracciato, perché certe scelte saremo chiamati a prenderle con il nostro gusto, le nostre idee e intuito, e ognuno dovrà metterci del suo. Vero è che avendo lavorato al suo fianco per 30 anni – e come me molti dei nostri collaboratori – sappiamo bene di fronte a una decisione quale scelta lui avrebbe fatto.
Questo è un anno di transizione, ma allo stesso tempo non intendiamo trasformarlo in un periodo vuoto o pieno di interrogativi. L’azienda è stata costruita e guidata per 50 anni sul motto “chi si ferma è perduto”: lo abbiamo nel DNA, quindi non potremmo fare diversamente.

Che ruolo giocherà quindi il “cerchio magico” che gravita attorno all’azienda?
Se, come mi piace pensare, siamo un gruppo, un team, una famiglia, dal momento che in azienda lavorano anche Daniele Vignatelli e Olga Vignatelli, voglio che emerga la creatività di tutti. Insieme sceglieremo i prossimi passi, secondo un progetto stabilito e condiviso, e dove vogliamo arrivare. Quando ho iniziato a lavorare in azienda eravamo una quarantina; oggi siamo 370 tra l’Italia e il mondo.
Il valore aggiunto dell’azienda è avere questa cerchia di collaboratori e familiari, il famoso “cerchio magico” di cui parlava mio padre, che mette tutto il suo impegno e la sua passione per un fine comune.
Se prima c’era un solo sognatore ‘ufficiale’, ora questo ruolo è condiviso tra tutti in modo ancor più strutturato, perché l’azienda ha una dimensione tale che la creatività deve essere accompagnata da procedure e supportata dai numeri.

Ci sono ulteriori aree di sviluppo interno su cui state lavorando?
Sicuramente. A partire dalla produzione. Lo scorso anno abbiamo dedicato ingenti investimenti in attrezzature e tecnologia; abbiamo razionalizzato il layout logistico e a settembre abbiamo iniziato ad aprire alcuni reparti dell’azienda a stampa, clienti e collaboratori. Oggi siamo fieri di poter mostrare il cuore dell’azienda e alcuni suoi reparti, come quello della lavorazione del cuoio, divenuti dei ‘gioielli’. Stiamo quindi puntando su tecnologia e manodopera specializzata per produrre internamente; sempre interno è anche il centro di Ricerca e Sviluppo, chiamato a sperimentare e lavorare sul prodotto e sui materiali.

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Fendi Casa – Poltrone Blixen

Si parla di sostenibilità. Quale affinità ha l’azienda con questo concetto?
Luxury Living Group ha aderito al progetto One Ocean promosso dallo Yacht Club Costa Smeralda, legato alla salvaguardia degli oceani, da cui è nata l’omonima Fondazione presentata a Milano lo scorso marzo. In qualità di azienda che è parte e sponsor di questa operazione, ci stiamo impegnando – entro la metà del prossimo anno – a sostituire tutti i nostri imballaggi con materiale completamente riciclato ed ecosostenibile. A questo si aggiunge la certificazione PEFC, il sistema di registrazione del flusso del legno, adottata dall’azienda e imposta anche ai nostri fornitori. Infine, l’efficientamento energetico a discapito delle emissioni in atmosfera: l’azienda si avvale di Sorgenia, quindi energia derivante unicamente da fonti rinnovabili.

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Bentley Home – Poltrona Butterfly, ottomano Todd

Non è usuale nel segmento luxury sentir parlare di attenzione all’impatto ambientale…
Confidiamo che a tutti i nostri clienti finali interessi sapere che comprando un tavolo Fendi Casa o un divano Bentley Home hanno contribuito alla nostra causa per la sostenibilità.
Essere annoverati tra le aziende che hanno a cuore il luogo dove vivono è importante, soprattutto per noi e per gli altri: sapere che abbiamo fatto qualcosa per rendere questo posto migliore o non aver contribuito a renderlo peggiore è un valore perchè sentiamo di avere una responsabilità verso le generazioni future.

Quali sono dunque i prossimi passi?
Negli anni di governance di mio padre sono stati tracciati numerosi percorsi. Il nostro obiettivo è visionare i progetti già avviati, ridirezionarli laddove è necessario e garantirne l’esito. Al Salone del Mobile celebreremo i 30 anni di Fendi Casa, il cui debutto avvenne proprio in occasione del Salone del Mobile nel 1988. La collezione Bentley Home sarà arricchita da una cucina, in uno spazio ampliato da 400 a 630 mq, per allestire una casa completa: dalla cucina al soggiorno, dallo studio alla camera da letto, fino al garage con la sua auto.
Saremo quindi presenti nel Padiglione xLux con Bentley Home, Heritage Collection e Paul Mathieu; nel Design con Fendi Casa, Trussardi Casa e Luxury Living Contract.

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Bentley Home – La nuova cucina Buxton, design Carlo Colombo
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Fendi Casa – Divano One

Ci sono mercati invece inesplorati o da potenziare?
Da potenziare sicuramente sì. Negli anni sono state seminate molteplici piantine nei mercati internazionali, ora bisogna nutrirle, farle crescere e supportarle.
Ci focalizzeremo sui nostri negozi di Parigi, Londra e New York, quest’ultimo aperto cinque anni fa in Madison Av. e di cui prevediamo un restyling. Queste sono per ora le nostre priorità entro i prossimi anni e poi guarderemo ad altre location. Non escludo però la possibilità di collaborazioni con partner, qualora si propongano per aprire negozi.

Prediligete una strategia condivisa o per ogni brand cercate di differenziare i canali?
Il mondo sta cambiando in maniera importante e quello dei dealer sta facendo il suo tempo. I dealer sono sempre di meno, l’offerta dell’arredamento sempre più alta.
Come Gruppo abbiamo voglia di parlare una lingua differente, che è quella dei monobrand e del franchising.
E intendo monobrand Luxury Living Group: l’azienda stessa diventa un dealer multibrand con sette collezioni a disposizione e ogni tipologia di arredo, oltre al servizio, alla progettazione e al custom.

Il contract si definisce nei termini di supporto alle richieste del committente o l’ambizione è quella di sviluppare progetti a marchio Luxury Living?
Entrambe. Accennavo al retail che si avvia a un ridimensionamento: il new business si farà nel mezzo, tra il reital e i grandi contract. In questo mondo di mezzo c’è però un insieme di progetti diversi che cerca il brand e che farà crescere il nostro business. Ci siamo quindi strutturati, costituendo la divisione Luxury Living Contract – presentata alla precedente edizione del Salone del Mobile – e associandoci a dei partner per realizzare progetti turnkey, dalle fondamenta alla decorazione, in tutto il mondo. Anche su questo tema avremo presto importanti aggiornamenti.

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Trussardi Casa – Divano Band e poltrona Larzia