L’Hilton Saint Petersburg ExpoForum si inserisce all’interno del vasto polo fieristico progettato da Tchoban Voss, Speech, Evgeny Gerasimov and Partners integrando le funzioni espositive e congressuali con quelle ricettive consolidate dalla leggendaria catena alberghiera.
Architettonicamente la struttura rappresenta il naturale prolungamento di edifici legati da affinità materiche e dimensionali che si schierano, allineati e compatti, lungo la strada principale. Unificati dall’impiego di un rivestimento ceramico giallo intenso, i fronti si caratterizzano grazie al disegno delle aperture che, impostate dalle necessità funzionali, scandiscono in modo differenziato la propria autonomia espressiva. E che in questo caso pare trovi identità nel ritmo geometrico descritto dall’alternanza/alleanza rigorosa di vuoti finestrati e pieni saturi di colore.
Il linguaggio grafico dell’involucro non trova continuità negli interni, dove invece prevalgono i contrasti materici e tonali del legno abbinato alle finiture metalliche di arredi e specchi, ai marmi bianchi dei bagni, a quelli rosati posati a terra, e alla moquette ricorrente sia nelle camere sia nelle sale riunioni.
Il progetto di interior è stato affidato allo studio svedese Lundwall Architects, interessato a calibrare spazio, luce e materiali a seconda della tipologia degli ambienti. L’hotel dispone infatti, oltre a 169 stanze di cui 65 camere executive e suite, anche di otto sale riunioni multifunzionali, di due ristoranti, di una sala da ballo in grado di ospitare fino a 550 persone, e colloca su due piani dedicati alle attività ricreative dei clienti una spa, una piscina, la sauna con bagno turco e un centro fitness.
Particolare cura viene posta nel progetto illuminotecnico che si profila, a seconda del contesto, mediatore funzionale o spiccatamente scenografico, come nel caso della scintillante installazione di MelogranoBlu a ridosso dell’imponente scala a chiocciola della hall. Un lampadario della collezione Hydra, alto 11 metri, che rivela il movimento poetico e visionario della luce e del vetro in una contaminazione espressiva tra arte, architettura e design.








