Pangea Lab: la storia inizia da qui

Un tempo c’era lo Showroom, poi ecco nascere il Museo del Legno. Ora, la trilogia si conclude con l’ultimo capitolo, il Pangea Lab. Il Riva Center di Riva 1920, a Cantù, città dove sono ubicati anche l’headquarter e le quattro sedi produttive dell’azienda, è in continua evoluzione, mutazione, crescita. Proprio come quella natura, quegli alberi che il brand tutela e valorizza con il massimo rispetto e la più vigorosa passione, consapevole della loro preziosità e della loro risorsa.

Questa filosofia non accompagna solo ogni progetto – culturale e produttivo – del brand, ma ha guidato anche la creazione della nuova area al secondo piano del Riva Center, inaugurata martedì sera in una conviviale quanto più familiare atmosfera.
Il Pangea Lab – nome che è diretto richiamo a quell’unico continente che all’origine del mondo includeva tutte le terre emerse – è lo spazio destinato a ospitare il tavolo Pangea, simbolo di Expo 2015 a firma di Michele De Lucchi e che per tutta la durata dell’Esposizione Universale a Milano è stato posizionato all’interno del Padiglione Zero curato da Davide Rampello. Un tavolo dalla superficie di 80mq realizzato in Kauri, legno millenario proveniente dal sottosuolo della Nuova Zelanda, composto da 19 pezzi sagomati e sostenuto da 271 gambe realizzate in Briccola, ossia i pali di rovere recuperati dalla Laguna di Venezia.
Attorno, a cornice di questa monumentale opera di design e natura, una xiloteca raccoglie i legni provenienti da tutto il mondo e una selezione di materiali: pelli, marmi, metalli, vetri e tessuti, frutto della collaborazione con oltre 65 aziende del territorio.
È uno spazio aperto per sua natura a contaminazioni e collaborazioni, allo stesso tempo fisicamente aperto a chiunque voglia visitarlo; in primis studenti e architetti a cui il Lab si rivolge, dove scoprire nuovi materiali, toccare con mano le materie prime che plasmano l’interior design. Questo è il grande progetto formativo promosso da Maurizio Riva che, oltre al Pangea Lab, prevede la visita ai reparti produttivi di alcune aziende appartenenti alla filiera dell’arredamento, al fine di accorciare le distanze tra il mondo accademico e il mondo dell’artigianato e dell’industria, e riscoprire un patrimonio di lavorazioni e competenze che hanno fatto la storia del settore.
«Qui c’è la storia – esordisce Maurizio Riva – Dobbiamo aprire le nostre fabbriche ai giovani e far veder loro cosa facciamo. E mostrare così che la nostra Italia è forte».