Residenza Hortus, intatte le tracce del tempo

Il suo nome si ispira allo spirito contemplativo tipico degli orti delle case siciliane. Nel cuore di Modica, affacciata sul Duomo di San Giorgio, Residenza Hortus è una suggestiva dimora risalente alla metà del XVI secolo che, grazie a un sapiente intervento di recupero firmato dallo studio Anime a Sud, si è trasformata in una raffinata struttura hospitality.

Obiettivo principale del progetto è stato quello di preservare intatta l’anima del luogo, mettendo in risalto le tracce del tempo attraverso l’adozione di soluzioni di bioarchitettura che hanno coinvolto l’area di 350 mq, di cui 175 di giardino recintato.

L’eleganza sartoriale dell’intervento è sottolineata dall’utilizzo di materiali autoctoni e arredi realizzati da realtà locali miscelati con equilibrio a elementi di design di affermati brand italiani.

E così, nella zona esterna, al grande tavolo con rivestimento in mattonelle di pietra lavica realizzato su disegno da Made a Mano di Caltagirone troviamo abbinate sedute della linea Ivy di Emu, le cui trasparenze ne consentono un inserimento quasi mimetico all’interno del giardino.

Mentre all’antica vasca in pietra, riadattata come vasca idromassaggio riscaldata, si affiancano poltrone Afra e pouf Float di Paola Lenti di un fresco e mediterraneo color turchese. Sempre di Paola Lenti il divano outdoor che arreda la terrazza panoramica, pavimentata con doghe di pietra calcarea.

Gli spazi interni sono stati organizzati nel pieno rispetto dell’articolazione originaria.
Il soggiorno è arredato con il divano oversize Glow-In disegnato da Marc Sadler per Désirée del Gruppo Euromobil, mentre l’adiacente cucina a isola è stata realizzata su misura da Giunta Cucine di Modica.

Le tre suite, nelle pietre e nei decori, si ispirano ciascuna ad un elemento naturale (Acqua, Fuoco e Aria) e sono impreziosite da testiere in pietra incisa, rivestimenti con mattonelle in pietra lavica decorata di Made a Mano, e lavabi in pietra realizzati su disegno di Luca Giannini, curatore e motore del progetto.

“Abbiamo pensato al recupero di Residenza Hortus ponendo estrema attenzione all’ambiente circostante, cercando di creare un armonioso dialogo tra antico e contemporaneo – racconta Giannini – Come artista, in particolare, ho voluto lasciare un’impronta che potesse rendere unico questo luogo affiancando agli arredi scelti per l’interior anche mie opere di pittura e scultura in grado di raccontare una storia personale agli ospiti che qui avrebbero soggiornato”.