Il conflitto con la Russia ha avuto pesanti ripercussioni sull’economia dell’Ucraina, che ha subito conseguenze negative anche nell’interscambio con l’Unione Europea. I contatti commerciali con l’Italia hanno rallentato, soprattutto nei comparti dell’eccellenza made in Italy, come l’arredo.
Nel 2014 e nel 2015 il Pil ucraino è calato drasticamente, con una perdita di ricchezza pari rispettivamente al 6,8% e all’11%, aggravato dall’impennata dell’inflazione (+45% nel 2015). Ma nel 2016 è iniziata la risalita. Il Pil del 2016 è cresciuto dell’1,5% e il Fondo Monetario Internazionale prevede un ulteriore passo avanti del 2,5% nel 2017.
A favorire le relazioni economiche fra Unione europea e Ucraina è l’accordo di libero scambio in atto dal primo gennaio 2016. Da quella data l’Ucraina non applica alcun dazio sul 70,9% delle merci provenienti dall’Ue. Il rilancio di Kiev è quindi già in corso, anche se non è facile prevedere quanto sarà corposo e quali settori si risveglieranno per primi.
L’arredamento risulta uno dei comparti più dinamici, almeno potenzialmente, come confermano le tante fiere organizzate nel paese, molto frequentate da aziende italiane, prime esportatrici di mobili verso l’Ucraina. Dal canto suo il design del paese est-europeo, nonostante il difficile periodo politico ed economico, è in realtà vivacizzato da professionisti locali: la qualità e la creatività dei progetti ucraini stanno crescendo e avvicinandosi a quelli dell’Ue, contribuendo a superare l’immagine di un’economia fondata quasi esclusivamente sulle materie prime.
Il gap è ancora ampio, ma giovani aziende ucraine di arredamento stanno provando a entrare nel mercato Ue, puntando sul proprio stile essenziale, con il vantaggio di un prezzo molto concorrenziale. I maggiori risultati li stanno ottenendo in Germania, anche per l’apertura dei consumatori tedeschi verso i prodotti stranieri, anche dei “nuovi” paesi: più che il “made in”, per loro conta, pragmaticamente, il rapporto qualità/prezzo.
Ben più difficile è competere con i marchi italiani, ma il mobile ucraino punta soprattutto su logistica conveniente, bassi costi di produzione e materiali propri. L’Ucraina si presta così, per i prossimi anni, a integrarsi di più nella filiera europea del legno arredo, da un lato come destinazione di prodotti di design di alto livello, dall’altro come esportatore di arredi per il “consumo di massa”, grazie a buona qualità e prezzi bassi.