La Biennale brilla di luce Artemide

Riconfermata la collaborazione tra la Biennale di Venezia e Artemide: le illuminazioni del brand impreziosiscono i diversi spazi che ospitano la 15esima mostra dedicata all’Architettura; dall’outdoor al ristorante Le Bombarde, dalle Sale d’Armi al Bookshop, seguiti dalla Sala Stampa a dall’ambiente dedicato all’iniziativa Educational.

La partnership tra le due realtà di spicco a livello internazionale è rafforzata dalla condivisione dell’obiettivo che muove la ricerca di Alejandro Aravena: migliorare la qualità della vita attraverso un’architettura che affronta le difficoltà in modo propositivo. Sostenendo la mostra Reporting from the front, Artemide concretizza la propria predisposizione nei confronti della disciplina architettonica.

Gli spazi comuni esterni della manifestazione sono illuminati da progetti che si adattano perfettamente alla natura circostante, come le lampade Piroscafo realizzate da Ernesto Gismondi, ma anche Tolomeo e Reeds. La prima disegnata da Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina 30 anni fa, portavoce del concept del long term che contraddistingue il brand; la seconda firmata da Klaus Begasse, visionario designer di un prodotto che si adatta al contesto, richiamando gli elementi naturali.

Gli stili riconoscibili di Michele De Lucchi ed Ernesto Gismondi ritornano all’interno delle Sale d’Armi. La creatività di quest’ultimo è chiamata a porre in evidenza il progetto speciale A World of Fragile Parts, attraverso Nur; le si affiancano Noto e Led Net, due opere creative sospese che sottolineano la maestria dell’architetto De Lucchi.

Pensata per il Museo del 900 di Milano e successivamente entrata nel catalogo generale, Calenda (by Italo Rota e Alessandro Pedretti) si insinua tra gli ampi spazi del ristorante Le Bombarde accanto a Les Danseuses, progetto ibrido di luce e aria concepito da Atelier Oi.

Protagoniste rispettivamente negli ambienti dedicati all’Educational e nel Bookshop sono le sospensioni Mouette di Wilmotte&Industries e IN-EI, collezione di opere al confine tra sculture e illuminazioni, realizzate da Issey Miyake.